
“A pagare un caro prezzo, proseguono gli esponenti del Pd, sono ancora una volta i lavoratori, le famiglie e le imprese. Dopo lo scippo dei Fas, con la manovra si rischia di dare un colpo definitivo alle speranze di ripresa del mezzogiorno condannando metà del Paese ad una marginalità che può far piacere solo agli incoscienti. Si preclude la possibilità di poter attivare investimenti da parte dell’imprenditoria privata, unica soluzione in grado di offrire occupazione di qualità. I tagli pesantissimi imposti ai bilanci regionali si tradurranno in un aumento dell’imposizione fiscale e in una riduzione di servizi che già dimostrano di essere al limite dell’accettabile. Una situazione insostenibile a cui ci opporremo con tutte le nostre forze”.
Queste sono le dichiarazioni rilasciate dai segretari regionali del mezzogiorno nell’incontro tenutosi quest’oggi a Roma alla presenza del segretario nazionali Bersani. Nel corso dell’incontro Danilo Leva a ribadito come il Molise sia in questa fase doppiamente penalizzato: da un lato l’effetto della manovra, dall’altro l’inadeguatezza dell’attuale governo regionale: di fatto “Per quanto riguarda la nostra regione il Pil cala del -4,1% rispetto all’anno precedente, il Tasso di disoccupazione totale (anno 2009) al 9,1%, il calo del 3% degli occupati -3,1%, (meno 3.600 posti),la totale assenza di performance sulla produzione di energia da fonti rinnovabili e le tanto annunciate creazione di imprese spin-off solo in numero di 3 unità! sono solo la porzione ristrettissima di un quadro desolante che conferma l’incapacità di crescita della nostra economia regionale.
Di fatti, c’è stato un progressivo ridimensionamento della politica di incentivazione regionale.. Solo col ripristino di un consistente apporto differenziale di politica industriale regionale, coniugato con un più adeguato accesso del Sud agli interventi della politica industriale nazionale, è possibile porre le condizioni per un disegno strategico di sviluppo strutturale. In questa fase occorrerebbe la riqualificazione del modello di specializzazione produttiva, attraverso il sostegno alla ricerca e all’innovazione tecnologica e organizzativa e allo sviluppo delle attività a più alta produttività relativa; l’innalzamento delle dimensioni medie dell’impresa, attraverso il sostegno alla formazione di “reti” di imprese e a un maggiore accesso al credito; una maggiore apertura del sistema verso l’estero; la promozione e l’arricchimento di “filiere produttive”; La fuoriuscita dalla crisi presuppone scelte serie e concrete per dare fiato ad un sistema di imprese agonizzante che rischia il tracollo definitivo. Il sistema di incentivazioni ed aiuti non centra il suo obiettivo, le imprese sono ancora una volta lasciate a se stesse in un territorio privo di necessarie infrastrutture e di indirizzi sulle proprie vocazioni di crescita.
Il Segretario Regionale Pd Danilo Leva