Ci sono gli sprechi che incombono, ma il ruolo dello Stato deve essere prima di tutto quello di valorizzare gli enti locali, per il loro compito di interloquire per primi con i cittadini. I Comuni, in particolare quelli che più di tutti hanno contribuito al contenimento della spesa pubblica; più dell’amministrazione centrale indubbiamente sono proprio loro che, attraverso gli investimenti minori, permettono alle piccole imprese di lavorare, e quindi contribuiscono a muovere l’economia locale.
Questa finanziaria ha previsto solo 300 milioni di euro per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, briciole a fronte della situazione disastrosa in cui versano le nostre scuole; la scelta più saggia sarebbe chiedere l’esclusione dal Patto di Stabilità interno per quelle spese alle quali i Comuni vanno incontro, intervenendo sulla ristrutturazione e sulla messa in sicurezza de gli edifici scolastici. Non si può certo penalizzare il Comune che si sostituisce al Governo centrale nella messa in sicurezza delle scuole! Un altro aspetto degno di attenzione è quello legato alla situazione dell’Unione dei Comuni, realtà sicuramente da incoraggiare per fare in modo che sia raggiunta l’economia di scala attraverso la gestione associata di attività e servizi comunali. Tale forma associativa ha avuto una crescita del 50%, ma i contributi a suo favore rimangono tali e quali a quelli stanziati per il 2003. È un controsenso, perché a nostro avviso bisogna incrementare i fondi da destinare alle Unioni dei Comuni, se si crede veramente in questa forma associativa.
Altresì è necessario vincolare la loro costituzione alla dimensione, per garantirne proprio il funzionamento e l’efficacia nell’operato – conclude l’onorevole- per ottenere la provvidenziale economia di scala senza la quale non ci sarebbe alcun risparmio. Bisogna, a nostro parere, indicare una dimensione e un ambito demografico maggiore, dare un tetto di almeno 15/20 mila abitanti serviti a fronte dei 3.000 previsti proprio per rendere veritiera la previsione d’influenza sulla finanza pubblica.