LARINO _ “Il cantiere del ‘Patto per la salute 2010-2012’ tra Governo e Regioni è in piena attività. Il taglio dei posti letto è una ricetta, indicata nelle linee generali dall’anticipo della Finanziaria 2009, che ora comincia ad arricchirsi di contenuti. I posti letto per acuti dovranno passare entro il 2014-2015 da 3,5 a 3 ogni mille abitanti. E allo stesso tempo il “tasso di ospedalizzazione” dovrà essere abbattuto dagli attuali 160 ricoveri ogni mille abitanti a 130. Valori che attualmente pochissime Regioni rispettano. La via dell’appropriatezza della spesa e dei ricoveri non è stata rifiutata a priori dai governatori, anche se c’è chi può vantare meriti sul campo e concreti risultati, come le Regioni che fanno capo al centro-nord. Anche perché, sebbene non basti, in questi anni la scure delle razionalizzazioni è stata ripetuta e pesante.

Dal 1997 al 2006 sono stati cancellati – a volte accorpati o riconvertiti – ben 288 ospedali. Un taglio secco del 30,6% delle strutture pubbliche. Punte di diamante la Lombardia che ha perso il 59% delle strutture, Veneto e Puglia che ne hanno eliminate il 50%, l’Emilia il 47 %. Ed altre ancora. Il panorama del Sud è stato invece del tutto insufficiente, come dimostrano i piani di rientro che ora devono essere applicati, dalla Calabria alla Sicilia al Molise ed alla Campania! Meno ospedale più territorio: è lo slogan del SSN per risparmiare e assistere meglio.”

(da “Il Sole 24Ore” del 17 aprile 2009 – Alcuni stralci di un lungo reportage dei giornalisti Paolo Del Bufalo e Roberto Turno, dal titolo “Ospedali, taglio per 27 mila posti letto”) 

E noi, il Vietri, e il piccolo Molise di cosa vogliamo ragionare! Della lista della spesa? Degli amici del Governatore? Dei politici che hanno fatto la loro fortuna elettorale sugli ospedali? Degli anestesisti a 800 euro a notte? Dei 35 milioni di mobilità passiva? Degli scandali? Dei pool di ingegneri che si sono arricchiti fino alla quarta generazione per la costruzione dei nostri ospedali e quello di Larino? Delle centinaia di milioni di euro di debiti accumulati in pochi anni? Delle ‘stroke unit’? Dei macchinari imballati a Larino e gli stessi presi in affitto a Termoli? Dei direttori generali incompetenti che si sono succeduti in questi anni? Del prossimo commissariamento della sanità in Molise?  E tanto, tanto altro!

C’è l’imbarazzo della scelta. Ma in questo momento non serve a niente. Se ne dovrebbe occupare solo la Magistratura e la Corte dei Conti …se il Premier e tutta la sua schiera di accoliti non trascorresse giorno ad attaccare questi strumenti dello Stato democratico. C’è solo da vergognarsi!

 

Il “Patto  ..ed il Vietri” : ecco su cosa dovremmo misurarci, invece. Lo sforzo dovrebbe essere orientato sulla ricerca di una soluzione possibile che tenga conto di tutti gli elementi, vecchi e nuovi, oggi presenti sul tavolo. Ponendo al centro e come punti fermi la cura della salute dei cittadini, la sussidiarietà, la razionalizzazione ed il territorio.

 

Ed invece, tutto è fermo. Tutto si è fermato. Tutti, uno ad uno, si stanno defilando. Dopo le proteste giuste della piazza, il silenzio. Dopo i comunicati stampa dei politici e la presenza nei comizi, tutti si sono eclissati. Proprio come molti mesi fa quando da sola “Larino Viva” ha denunciato lo stato di abbandono dell’ospedale Vietri ed il silenzio dell’amministrazione Giardino. Il silenzio! Interrotto solo in occasione del giochetto, rivelatosi ben presto ingannevole, di nascondere le proprie responsabilità dietro gli striscioni del Comitato e apparire sui palchi della protesta popolare.

 

Siamo preoccupati dell’oblio disceso sulla questione Ospedale! Bene ha motivato tale preoccupazione il nostro rappresentante in consiglio comunale Pasquale Di Lena nell’intervista pubblicata pochi giorni fa sul quotidiano “Nuovo oggi Molise”. Il silenzio assordante della resa. Non un ripensamento, non una disamina razionale dello stato dei fatti. Solamente il disegno politico di isolare il nostro movimento. Senza rendersi conto del niente ottenuto con la famosa ‘lista della spesa’, con il rischio di vedersi sfuggire una possibilità di sopravvivenza per l’ospedale Vietri a favore del SS. Rosario di Venafro, come ha dichiarato Iorio in una recente intervista, riguardo la necessità di dotare quest’ultimo nosocomio di servizi e prestazioni “per dare risposte ai bisogni degli anziani…”: come dire, oltre al danno, la beffa.

 

Rimaniamo convinti della bontà e della forza della proposta che abbiamo sostenuto e continuiamo a sostenere nelle sedi opportune e che altri, fuori da Larino, hanno condiviso e apprezzato. Proposta che abbiamo rilanciato ancora in un recente convegno a Campobasso, arricchendola di nuovi possibili scenari e opportunità, non ultimo una soluzione integrata pubblico-privata di eccellenza.

 

Chi oggi propone il silenzio sarà responsabile della chiusura dell’Ospedale Vietri di Larino. Chi oggi si defila, chi fa finta di niente, chi gira la faccia dall’altro lato, chi si rassegna, chi non si informa, avrà la medesima responsabilità. Noi siamo ancora qui a proporre un “Patto per Larino e per l’intero territorio per la salvezza del nostro Ospedale”. Rivolgiamo un appello a tutti coloro che sono disposti a confrontarsi con la nostra idea di sanità. Il nostro percorso per la ricerca di una soluzione continua e saremo ben lieti di condividerlo.

Larino Viva
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