TERMOLI _ Questi anni di dura crisi, che coinvolge insieme il mondo industriale e più in generale quello del lavoro, non si superano con il conflitto permanente. Da tempo ormai si cerca di smantellare l’architettura stessa delle tutele dei lavoratori (è solo di qualche giorno fa la dichiarazione del ministro Sacconi che preannunciava l’eliminazione della democrazia diretta nei luoghi di lavoro) e dopo i risultati del referendum di Pomigliano qualcosa sembra esser cambiato nell’atteggiamento di Fiat: cinque operai, tre dei quali sindacalisti, licenziati in sette giorni. Delegati sindacali cacciati per avere diffuso un volantino attraverso l’e-mail aziendale o per aver partecipato ad una manifestazione, sembra di guardare una vecchia immagine sbiadita degli anni ’60. Non è ammissibile.

La dignità del lavoro, pilastro della nostra costituzione, va salvaguardata. Rispettare i lavoratori, i loro diritti, è la premessa per rendere costruttivo il confronto in merito alle scelte industriali future. Fino ad ora il Governo nazionale è stato del tutto assente, delegando i vertici Fiat alla riscrittura delle relazioni industriali e sindacali. Un atteggiamento che preoccupa e che nel quadro più generale di una totale assenza di politiche industriali pubbliche nazionali rischia di metter in discussione le conquiste storiche del movimento operaio racchiuse nei principi sanciti dalla Carta Costituzionale.

Quanto accaduto a Giovanni Musacchio, operaio dello stabilimento Fiat PT di Termoli e componente dello SLAI Cobas di Campobasso, è inaccettabile. Il gruppo PD alla Regione Molise chiede pertanto ai vertici dell’azienda di fare un passo indietro, reintegrando lui e tutti gli altri lavoratori, e di tornare ad aprire immediatamente il confronto con i sindacati ed i lavoratori, abbandonando inutili prove di forza che oggi rischiano di indebolire gli sforzi comuni per la ripresa ed il rilancio dell’azienda più importante del nostro Paese e della nostra regione.

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1 commento

  1. x il PD molisano
    La campagna elettorale è aperta. Se cercate voti meno chiacchiere e più fatti. Impegnate i vostri legali a studiare questi casi e cercare di ottenere la riassunzione dei licenziati senza spese legali a loro carico. Dimostrate che questo intervento non serve solo ad ottenere visibilità in vista dei prossimi appuntamenti elettorali.