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CAMPOBASSO _ E’ con notevole preoccupazione che Molise Acque ha accolto la notizia relativa alla recente approvazione in Senato dell’articolo 15 del Decreto Legge n. 135, articolo che, in buona sostanza, stabilisce come il regime naturale di gestione del servizio idrico sia quello affidato ad imprenditori privati, previa gara d’appalto. “Il servizio idrico – precisa il Presidente di Molise Acque, l’avvocato Stefano Sabatini – non viene escluso dalla normativa e questo conseguentemente comporterà la sua progressiva privatizzazione. Si tratta di una previsione che comporterà gravi conseguenze, economiche e sociali, per i cittadini. L’acqua, a differenza d altri possibili servizi forniti dai Comuni e dagli Enti locali, non è un bene passibile di valorizzazione economica sul mercato, se non in sue forme specifiche (acque minerali, terapeutiche, eccetera). L’acqua in quanto tale, invece, è assimilabile ad un bene primario, come l’aria e il fatto che si possa pensare a renderla commerciabile è un chiaro non sense. Peraltro, laddove ci si è avventurati, dietro la spinta di grandi capitali finanziari e speculativi, su questa strada gli esiti sono a dir poco disastrosi. A parte quanto accaduto in società ancora povere come l’India, dove l’acqua è diventata strumento di sfruttamento sociale e mantenimento nell’indigenza, anche in Italia i casi in cui la gestione delle risorse idriche è stata affidata a privati ha comportato mediamente un aumento del costo per i cittadini anche del 400% e un grave danno alle fasce più deboli della popolazione (anziani, famiglie monoreddito, disoccupati).

Peraltro il Molise, che è ricco di ottima acqua e che ha un ente, come il nostro, che ha assicurato sempre un servizio di qualità a costi contenuti, è particolarmente appetibile da parte di imprenditori e speculatori alla ricerca di facili occasioni per incrementare i propri conti aziendali e personali. Per questo il nostro ente ha avviato un percorso di collaborazione con i Comuni per rendere meno gravoso il problema, reale, delle perdite sulle condotte finali di adduzione e degli allacci abusivi.

Questo per far sì che al cittadino venga garantito un bene primario, come l’acqua, senza che alcuno possa pensare di creare una ricchezza privata alle spalle della collettività. Molise Acque, che ha bilanci in ordine ed è completamente pubblico, spera che la previsione normativa venga rivista nel corso dell’ulteriore esame parlamentare ed avvierà in ogni caso un proprio percorso di sensibilizzazione di tutte le forze politiche locali sul delicato argomento”.

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