CAMPOBASSO _ Il quartiere San Giovanni dei Gelsi versa ormai in uno stato di totale abbandono, ma nessuno a palazzo San Giorgio sembra interessarsi al problema, e pure le sollecitazione mosse dall’omonima associazione di quartiere sono sempre più numerose e pressanti. Vera zavorra di un celere e concreto recupero urbano e sociale di quello che è uno dei quartieri più popolosi della città è l’ormai tristemente noto “Contratto di Quartiere”, ovvero quella iniziativa di recupero di aree urbane degradate direttamente gestita con accordi bilaterali tra Comune di Campobasso e Ministero dei Lavori Pubblici.

Il Contratto di quartiere San Giovanni è costituito da cinque ambiti, di cui due gestiti dallo IACP (istituto autonomo case popolari) che hanno il compito di recuperare fabbricati di proprietà dello stesso IACP e che hanno bisogno di manutenzione straordinaria, e ben tre ambiti gestiti dal comune di Campobasso per il recupero e la realizzazione di spazi sociali e alloggi per Anziani e Famiglie. Il contratto di quartiere per varie vicende, legate anche al fallimento delle imprese appaltatrici dei lavori, è ormai fermo da anni, e purtroppo quegli spazi costituiti da cantieri abbandonati ben si prestano a diventare luoghi per il consumo di numerose ma altrettanto tristemente ovvie attività criminose. Una amministrazione seria e attenta alle vere esigenze della città dovrebbe gestire, ottimizzare e convogliare tutte le risorse necessarie per arginare o addirittura debellare fenomeni di questo tipo, soprattutto quando le soluzioni sono semplici, immediate e sotto gli occhi di tutti.

Al fine di risolvere questa situazione e poter restituire ai cittadini di Campobasso, ma soprattutto ai residenti del quartiere San Giovanni un quartiere bello, sicuro e dignitoso, il gruppo di Costruire Democrazia presenterà un ordine del giorno al prossimo consiglio comunale affinchè il sindaco e la sua giunta rivedano alcune scelte fatte, soprattutto in sede di approvazione di bilancio, per recuperare mezzi e fondi da destinare al contratto di quartiere su menzionato. Andando nello specifico chiederemo in prima istanza di aprire una trattativa con il ministero al fine di ottenere le autorizzazioni necessarie per scindere gli ambiti del contratto di quartiere, questo perché se i cinque progetti continueranno a viaggiare dal punto di vista amministrativo su procedure unificate anche gli interventi di competenza dello IACP saranno vincolati a quelli del Comune di Campobasso e questo vuol dire in sostanza che se il comune continua ad essere inadempiente negli interventi, anche l’Istituto Autonomo Case Popolari non potrà eseguire la manutenzione straordinaria su alloggi già occupati dalle famiglie.

Sotto l’aspetto economico invece sono da fare diverse considerazioni, che dimostrano come il problema sia facilmente superabile. Partiamo da un dato di fatto, ovvero l’accensione di un mutuo, presso la cassa depositi e prestiti, da parte del Comune di Campobasso, per la realizzazione di 30 alloggi comunali di piccola metratura (si parla anche di alloggi di soli 25 metri quadrati) da realizzare in via Facchinetti. Costo dell’operazione circa 3,5 milioni di euro. Altra considerazione da fare è che per terminare le opere del contratto di quartiere occorrono circa 1 milione di euro, in quanto le opere in cantiere sono ad uno stato di avanzamento dei lavori stimato intorno al 55-60%. E’ doveroso precisare che tra le opere di competenza e proprietà comunale ci sono 22 alloggi a schiera in via San Giovanni, circa una dozzina di alloggi per anziani in via Marche, degli spazi da destinare ad attività sociali sempre in via Marche ed una villetta in via San Giovanni.

Facendo dei conti molto semplici dal punto di vista economico si risparmierebbero 2,5 milioni di euro e allo stesso tempo si garantirebbero più alloggi ai cittadini (tra l’altro molto più dignitosi di quelli in progetto), ma soprattutto si restituirebbe un intero quartiere alla città salvaguardando oltre gli aspetti urbanistici anche e soprattutto gli aspetti sociali. Mi permetto in conclusione di dare un suggerimento, quei denari risparmiati potrebbero essere destinati al sociale o a tanti altri ambiti di cui un amministrazione ha il dovere di occuparsi.

Di una cosa sono certo, il Comune di Campobasso non ha bisogno di seguire le orme del governatore Iorio e mettersi a fare l’immobiliarista, c’è un ente autonomo deputato a fare alloggi popolari ed è lo IACP. La giunta Comunale dovrebbe piuttosto attivarsi al fine di stipulare nuove convenzioni con lo IACP e concretizzare la realizzazione dei circa 200 alloggi già progettati e da realizzarsi in grandissima parte in via Piave e in misura più ridotta in via Quircio.

Ing. Michele Coralbo

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