CAMPOBASSO _ “In un quadro economico internazionale, mutato dalla crisi congiunturale, occorre una risposta di cambiamento sia dal mondo delle imprese, ma anche, responsabilmente, dalla politica. E’ proprio quest’ultima, per svolgere appieno il ruolo importante che è chiamata a compiere, deve abbandonare quell’approccio, molte volte banale, fatto di slogan e di enunciazioni superficiali di dati statistici, che tengono a fotografare un problema senza mai proporre una soluzione. Questo atteggiamento è l’esatto contrario di ciò che deve fare la politica, per sostenere ed accompagnare i territori in un’azione di crescita e di sviluppo”. Lo ha detto il Presidente della Regione Michele Iorio, intervenendo in mattinata all’Assemblea Generale dell’Associazione Industriali del Molise, tenutasi presso l’Hotel Dora di Venafro.

Il Presidente Iorio, nello specifico, ha poi ricordato l’impegno preso ufficialmente dal Governo regionale con la sottoscrizione di un Patto con il mondo economico e sociale del Molise, per la concretizzazione, in tempi contingentati, di specifiche iniziative legislative e amministrative tese, tra le altre cose, a semplificare l’assetto istituzionale della Regione, con l’integrale riforma o la soppressione di enti subregionali. Questo, al fine di snellire l’attività amministrativa e renderla capace di rispondere, in tempi celeri, alle giuste richieste che vengono dal mondo dell’imprenditoria e del lavoro. “Un patto -ha sottolineato il Presidente Iorio- che intendiamo onorare in ogni sua parte”.

Rispondendo, infine, alla proposta avanzata dal Presidente Scasserra, circa la soppressione dei piccoli comuni, in quanto ritenuti in qualche modo inutili e costosi, il Presidente della Regione non si è detto d’accordo per due motivi sostanziali: · “in primis -ha detto- i comuni, sia piccoli che grandi, sono l’ossatura di questa regione; sopprimerli, anche in parte, significherebbe ledere il tessuto socio-economico dell’intero Molise. ·
Accedere, poi, alla logica della soppressione di tutto ciò che è piccolo, significherebbe aprire le porte ad un processo che, gradualmente, porterebbe all’eliminazione di tutto ciò che non è grande, e quindi, anche della Regione Molise, ledendo gravemente gli interessi collettivi che essa rappresenta in termini di autodeterminazione di un popolo.

Una logica da rifiutare perché pericolosa e contro gli interessi dei cittadini, dei singoli comuni e di tutto il Molise. Una logica questa, che non trova spazio neanche nel federalismo, che, invece, deve essere guardato come una risorsa per far crescere tutte le realtà regionali, e, quindi, anche quelle piccole, come il Molise, e posizionate in un’area geografica, come quella del Sud-Italia, caratterizzata da molte problematicità. C’è bisogno, quindi, di una politica attenta e non populista, che sia particolarmente guardinga, proprio in questo momento di realizzazione dell’ossatura del federalismo. Proprio quello che stiamo facendo, insieme alle altre Regioni, attivando un confronto e un dibattito continuo, con il Governo nazionale”.

Articolo precedenteIl Boccardi di Termoli vince premio per Miglior gemellaggio. Il 15 cerimonia
Articolo successivoIl Comune di Montenero chiede adesione al Cosib ma non ottiene risposta. E’ polemica