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TERMOLI _ Ennesima doppia sconfitta delle Banche in materia di anatocismo. E’ dello scorso mese di Luglio un’ulteriore Sentenza innovativa della Corte di Appello di Campobasso, in favore di un correntista che ha reagito alla prassi illegittima della capitalizzazione trimestrale degli interessi,spese e commissioni non pattuite, per i contratti accesi prima dell’anno 2000. Assistito dallo studio legale “DE BENEDITTIS” della Filiale ADUSBEF (Associazione degli utenti dei servizi bancari e finanziari) di Campobasso,il correntista aveva ottenuto una Ordinanza ex art.186 quater c.p.c.,avente valore di Sentenza, dal Tribunale di Termoli (Giudice Unico Dott.ssa Cleonice Gabriella Cordisco),con la quale il San Paolo IMI era stato condannato alla restituzione di somme percepite illegittimamente a seguito dell’applicazione della capitalizzazione composta trimestrale degli interessi, spese e commissioni di massimo scoperto,e dell’applicazione del tasso degli interessi ultralegali in riferimento al cd. ”uso piazza”. Non contento, l’Istituto di credito proponeva appello davanti alla corte di Appello di Campobasso per la riforma della decisione del Tribunale monocratico. Con la Sentenza n.135/2009 la Corte di Appello (Pres.Dott. Alfonso Bosco,Rel.Dott.Vincenzo Di Giacomo,Consigl.Dott.ssa Clotilde Parise),ha rigettato integralmente l’appello proposto dal San Paolo IMI confermando integralmente la decisione assunta dal Tribunale di Termoli. Con la Sentenza citata la Corte di Appello ha statuito,in linea con altre due Sentenze deliberate nel 2008,la nullità della clausola di capitalizzazione trimestrale degli interessi,spese e commissioni di massimo scoperto e che nessuna capitalizzazione composta può essere applicata,neanche annuale. Inoltre, ha dichiarato nulla la clausola di contratto relativa all’applicazione di tassi debitori ultralegali in riferimento all’”uso piazza”.

L’ADUSBEF, da sempre impegnata nella campagna di sensibilizzazione a favore dei consumatori contro i comportamenti illegittimi delle banche,invita tutti i correntisti ad effettuare un’attenta valutazione della propria posizione,attraverso la verifica del contratto di conto corrente e degli estratti conto,per poter procedere alla interruzione della prescrizione (che matura in dieci anni dalla estinzione del conto corrente) ed alla richiesta di restituzione di quanto pagato in piu’ illegittimamente. Se attenti ed oculati, i correntisti, oltre a recuperare ingenti somme non dovute e corrisposte illegittimamente,eviteranno esecuzioni immobiliari e richieste di fallimento.

                                                                                                                                                        Adusbef Molise

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