CAMPOBASSO _ La manovra anticrisi è stata spacciata come necessaria per anticipare il pareggio di bilancio al 2013: 45,5 miliardi di euro nel biennio 2012-2013. Sale così a 125,5 miliardi di euro il costo complessivo delle misure finanziarie approvate dal Governo in meno di un mese. I grossi patrimoni sono graziati, la lotta alla grande evasione e al lavoro nero è rimandata. Intanto ci si accanisce contro il pubblico impiego, la scuola ed i ceti medi. Nella scuola, a requisiti maturati, ci sarà il posticipo di un anno per il collocamento a riposo. Questa misura disincentiva le pensioni di anzianità con conseguenze negative sulle giovani generazioni. Sono fatti salvi i dipendenti che maturano i requisiti della pensione di anzianità entro il 31 dicembre 2011. Per le pensioni di anzianità si anticipa al 2012 il requisito di quota 97 combinando età anagrafica e anni di contribuzione. Le festività non religiose saranno anticipate al venerdì precedente o al lunedì seguente la prima domenica successiva o coincideranno con la domenica. In pratica si eliminano i “ponti lunghi”.

Il TFR sulle pensioni di anzianità sarà liquidato dopo 24 mesi dalla data della cessazione dal servizio. Per il collocamento a riposo d’ufficio (compimento 65 anni o raggiungimento dei 40 utili a pensione) il differimento è di 6 mesi. Per la tredicesima mensilità il pagamento sarà rinviato all’anno successivo e rateizzato in tre tranche per tutti quei dipendenti la cui amministrazione non raggiunge gli obiettivi di riduzione della spesa previsti dalle diverse finanziarie. Un vero e proprio furto sullo stipendio a danno dei dipendenti che non hanno responsabilità del mancato raggiungimento degli obiettivi di riduzione della spesa che invece fa capo ai massimi dirigenti dell’amministrazione e allo stesso ministro. Il datore di lavoro, potrà imporre al lavoratore di svolgere la propria prestazione su sedi diverse ed, in assenza di accordo, può decidere unilateralmente sulla base di una semplice informativa al sindacato. Per il trattenimento in servizio oltre i limiti d’età sarà l’amministrazione a decidere unilateralmente se accettare o meno il trattenimento in servizio del dipendente che ha superato i limiti d’età.

Finora era il dipendente che in base ai requisiti specifici di comparto poteva esercitare tale diritto. Si prevede la chiusura degli enti di ricerca che hanno meno di 70 dipendenti. La crisi deve pagarla chi ha accumulato in questi anni enormi ricchezze. A questi, invece, nulla si chiede. Occorre intensificare la mobilitazione per ottener radicali cambiamenti alla manovra, altrimenti si arriverà allo sciopero generale per contrastare le politiche di un Governo, moralmente impresentabile, che scarica tutte le proprie responsabilità sui ceti popolari e approfitta della crisi per colpire duramente la dignità e i diritti dei lavoratori pubblici e privati. FLC CGIL MOLISE

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