CAMPOBASSO _ Che non si rimproverino mai più i bambini quando parlano il dialetto del loro paese, il dialetto molisano, la lingua dei nostri padri e dei nostri avi. Anzi, dobbiamo incentivarli. E’ quanto dichiarato da Lorenzo Lommano presidente della Lega Sannita in una nota inviata alla stampa molisana. Non vogliamo copiare la Lega Nord e né vogliamo apparire provocatori ha continuato Lommano, quando avanziamo l’ipotesi di far studiare il dialetto molisano nelle scuole.
Noi della Lega Sannita, ha continuato Lommano, oggi abbiamo sul nostro tavolo quattro urgenze: il lavoro che manca ai giovani, l’aiuto fiscale alle aziende molisane perché non licenzino gli operai, il violentissimo attacco al territorio molisano perpetrato dall’installazione selvaggia dei pali eolici e dove, nessuno apre bocca o peggio fiata, e più sottotono, il problema del dialetto molisano che si dovrebbe studiare in tutte le scuole di ogni ordine e grado del Molise quale materia fondamentale.

Sul dialetto, non vogliamo apparire nè utopistici e né qualunquisti, ha ancora detto Lommano, anche perché oltre a tutelare la nostra storia e il nostro linguaggio, lo studio del dialetto potrebbe creare nuovi posti di lavoro per gli insegnanti. E il Molise ha fame di posti di lavoro. Così Lommano, invita i dirigenti scolastici del Molise a voler valutare, senza forzature, ma riflettendoci, l’opportunità di far studiare il nostro dialetto nelle scuole elementari, nelle medie e alle superiori, perché è straordinariamente bello, cadenzato e variegato, insomma un patrimonio che nasce e si conserva dai tempi dei Sanniti e dove ogni paese ha un suo dialetto che si differenzia notevolmente dall’altro.

Dobbiamo quindi tutelare il nostro dialetto e conservarlo alle future generazioni in modo morboso e geloso. Discorso a parte, ha concluso Lommano, merita il nostro dialetto da studiare all’Università del Molise che, dopo le randellate ricevute dal Ministero dell’università e della ricerca scientifica, potrebbe già dal corrente anno accademico 2009/2010 inserire quale esame in alcune facoltà, “Lingua e folklore del Molisannio” e non solo. Bene farebbe il rettore Cannata, a far studiare agli universitari della “nostra” università del Molise anche personaggi quali Longano, Galanti, Cuoco, Pepe, Arena, Ciarlanti, Trotta, Labanca, Perrella, Corsi, Jovine, Incoronato, Cirese, Lalli, Capriglione, Pietravalle, Rimanelli.

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