Cinema Teatro LumiéreTERMOLI _ Il teatro a Termoli, quello delle grandi Compagnie e degli attori dai grandi nomi , è stato di casa , almeno fino a qualche anno fa. Organizzato dai due enti principali che hanno gestito il tempo libero e la cultura nell’ultimo ventennio, il Comune di Termoli e l’Azienda di Soggiorno e Turismo, il teatro era una priorità importante nella programmazione, con cartelloni teatrali estivi e invernali.

Se il parco comunale era considerata una location quasi naturale per allestire spettacoli all’aperto, in inverno solo l’apertura del Teatro Lumière, avvenuta nel 1995, consentiva a Termoli di entrare nel circuito del Teatro nazionale aderendo all’Associazione Teatrale Abruzzo e Molise (l’ATAM). Poi i tempi, come si sa, sono cambiati e, causa la congiuntura finanziaria di questi anni, il Teatro dei grandi circuiti è rimasto al palo, fatta eccezione per alcuni spettacoli legati a momenti episodici e ad iniziative private.

Questo perché l’Azienda di Soggiorno, in crisi permanente di identità e di fondi, ha scontato gli effetti di una perenne ristrutturazione che dura ormai da decenni e il Comune di Termoli non è stato più in grado di assicurare un’adeguata stagione teatrale per la limitatezza dei fondi e, soprattutto, per la mancanza di una struttura (il Teatro Lumière di fatto ha chiuso i battenti nel 2010). Una parabola discendente del teatro che sembra inarrestabile.

Tuttavia, a voler guardare bene nell’asfittico panorama culturale cittadino, negli ultimi 10 anni si è andato affermando un teatro alternativo a quello delle grandi Compagnie e dei noti attori, quello di una piccola Compagnia e degli ignoti attori e delle poche risorse finanziarie. Il riferimento è al Teatro di Ugo Ciarfeo, che ha impresso, con la puntigliosità di un molisano d’oc, una forte accelerazione al tessuto culturale termolese.

Gli spettacoli delle grandi compagnie hanno in sé un limite rappresentato dall’unicità dell’evento: sono l’occasione luccicante di una sola serata. Ma dopo l’evento, tutto ritorna come prima, poiché manca la continuità nelle iniziative, la programmazione, cioè un progetto culturale mirato. Il teatro delle compagnie locali, come quello di Ciarfeo, invece, assume un ruolo importante non tanto come alternativa al Teatro nazionale, con cui logicamente non può essere posto in competizione, quanto invece per la capacità di calarsi radicalmente nel territorio in un rapporto di reciproco accrescimento. Il teatro di Ciarfeo , come un sottile fil rouge, si è inserito in parallelo nelle programmazioni invernali ed estive pubbliche intrecciandosi senza peraltro mai incontrarsi, con quello delle Compagnie nazionali. Ciarfeo ha voluto chiamare il suo teatro, con un pizzico di malizia, l’ “altro teatro”.

Un teatro che fa recitare attori molisani e termolesi, preparati nella sua scuola di recitazione; che non dispone dei finanziamenti come quelli riservati ad altri eventi, che invece intreccia dialoghi profondi con diverse aree di pubblico, in un rapporto educativo costante con la realtà locale. Tutto con meno risorse finanziarie , meno grandi attori, ma più cultura , più partecipazione, più spettacoli. Spesso si utilizzano notevoli risorse (pubbliche) per proporre eventi di grande successo.

Il teatro di Ciarfeo ha invece un costo economico irrisorio, ma un investimento culturale elevato. Esso necessita dunque di pochi ma indispensabili ingredienti. Soprattutto una sede dedicata, poichè gli spettacoli, tutti nuovi, vengono preparati sul posto, diremmo prodotti a Termoli.

Tuttavia la programmazione de LALTROTHEATRO stenta a decollare, quest’anno.
Problemi di incomprensione con il Comune impediscono a Ciarfeo e al suo Teatro di attuare i programmi già proposti. Si tratta certamente di problemi marginali, facilmente risolvibili, poiché nessuno oggi potrebbe guadagnare da un’eventuale sospensione dell’attività de LALTROTHEATRO.

Nè si potrebbe rinunciare, a cuor leggero, ad un educatore della conoscenza quale oggi può essere considerato Ugo Ciarfeo, che, al pari di Achille Pace, fondatore della Galleria Civica d’arte contemporanea, hanno sempre creduto nel messaggio universale della cultura e nella sua capacità di riscattare l’uomo.

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Tony Cericola
Web designer, videomaker, editore, copywriter e blogger. Da quando è nata internet mi occupo di costruire strategie digitali per le aziende. Il mio lavoro consiste nel trovare un punto di contatto creativo tra il mondo digitale, dei social media e gli obiettivi dell’azienda, costruendo un piano strategico ed editoriale. È importante individuare gli strumenti giusti, il budget e i canali media a disposizione per non disperdere le energie.