Di Pietro con la Di Giuseppe alla Camera
Di Pietro con la Di Giuseppe alla Camera
TERMOLI _ Lo Zuccherificio di Termoli finisce al Question Time della Camera dei Deputati. A portarlo in aula, il Deputato dell’Idv Anita Di Giuseppe con una interrogazione al Ministro al ramo il quale ha risposto in merito alla mancata erogazione dei fondi già assegnati per lo stabilimento saccarifero termolese. “Signor Presidente, Onorevoli deputati, l’interrogazione cui mi accingo a rispondere riguarda la crisi del settore bieticolo-saccarifero e, in particolare, le motivazioni che hanno impedito di dare seguito all’impegno del Governo concernente la completa e definitiva erogazione degli aiuti nazionali destinati al settore, per le campagne 2009 e 2010.

Com’è noto, il fabbisogno economico per l’attuazione delle misure in argomento è stimato complessivamente in 85 milioni di euro. La relativa copertura finanziaria è stata individuata per un importo pari a 64 milioni di euro, a valere sulle risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate e per i restanti 21 milioni di euro nelle dotazioni di bilancio dell’AGEA. Con la delibera CIPE 18 novembre 2010, n. 107 è stato assegnato il primo stanziamento di 64 milioni di euro. Al riguardo, devo puntualizzare che la riduzione delle risorse finanziarie del Fondo per le aree sottoutilizzate, ad opera della manovra estiva, ha comportato una minore disponibilità delle somme da ripartire.

Ho, pertanto, ritenuto necessario e prioritario, nei giorni scorsi, avviare una verifica con il Ministero per i rapporti con le Regioni e per la coesione territoriale, nonché con la Ragioneria Generale dello Stato al fine di chiarire l’importo delle risorse finanziarie realmente disponibili. Al riguardo, sono in attesa di conoscere gli effetti prodotti in concreto dalle disposizioni contenute nell’articolo 13 del decreto-legge 6 luglio 20 Il, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 111 del 20 Il, sulle risorse già assegnate dalla richiamata delibera CIPE del 18 novembre 2010. Desidero, inoltre, evidenziare che la questione sugli aiuti nazionali al settore bieticolo-saccarifero è stata da me riportata all’attenzione del Comitato interministeriale bieticolo-saccarifero a Palazzo Chigi nell’ultima riunione del 12 ottobre u.s. . In quella sede, peraltro, ho già espresso l’intendimento di presentare al Governo una proposta normativa, da inserire nel primo provvedimento legislativo utile, che consenta all’Agenzia per le erogazioni in Agricoltura di sbloccare le risorse già presenti sul proprio bilancio (per l’importo di 21 milioni di euro) da erogare in favore del settore bieticolo-saccarifero.

REPLICA DELL’ON. ANITA DI GIUSEPPE:Non sono assolutamente soddisfatta della sua risposta Ministro, ma ancor meno lo saranno i dipendenti degli zuccherifici rimasti in vita. Non sono qui a stigmatizzare i dubbi che riguardano la situazione societaria dello zuccherificio del Molise, devo invece sottolineare che già chi lo ha preceduto , Ministro , era a conoscenza di quanto fossero importanti quegli aiuti di Stato, ammontanti a 86 milioni di euro, per gli stabilimenti rimasti in attività. Diversi sono stati gli emendamenti e gli ordini del giorno presentati dal Gruppo dell’Italia dei Valori su questo argomento e il 23 marzo 2011 è stata approvata una Risoluzione in Commissione Agricoltura scaturita dalla certezza che AGEA , o meglio nel bilancio di questa Agenzia, fosse presenta la somma di 21.624.066 euro destinati al settore bieticolo-saccarifero. Desidero farle presente che il socio privato ha deciso di licenziare in un mese e mezzo ben 207 dipendenti, se al privato questo può non interessare, di contro è compito del governo centrale, ma anche regionale, profondere il dovuto impegno per fare in modo che vengano mantenuti i posti di lavoro.

Oggi Lei mi dice che ha avviato una verifica per accertare l’importo delle risorse finanziarie disponibili. Siamo ancora a “caro amico”, mi auguro che questa sua verifica duri il tempo di un lampo perché, ripeto, è anche suo dovere assicurare che lo zuccherificio del Molise rimanga in attività come è suo dovere adoperarsi per il mantenimento dei posti di lavoro. Non basta Ministro esprimere l’intendimento di presentare al Governo una proposta normativa, bisogna far erogare all’AGEA le risorse in bilancio.”

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