Ugo Ciarfeo
Ugo Ciarfeo
TERMOLI _ Sono il direttore della Scuola di Teatro e della Compagnia di Prosa LATROTHEATRO con sede a Termoli e svolgo la mia attività sotto il patrocinio del comune adriatico presso la Galleria Civica d’arte Contemporanea, non essendoci altro spazio idoneo allo spettacolo. Sono alcuni anni, dopo tanti trascorsi a Roma, che sono impegnato a trapiantare a Termoli l’idea di un teatro rinnovato, vivo e stabile, non ancorato al passato degli spettacoli istituzionalizzati, per cui il pubblico frequenta questo tipo di teatro perché non ne conosce altro. LALTROTHEATRO diventa quindi, con il suo variegato repertorio ricco di testi e di autori rivisitati e contemporaneizzati, lo spazio dove si crea un rapporto sempre più familiare tra l’attore che agisce sul palcoscenico e la gente che ascolta nel buio di una sala. Il teatro pensato in questi termini, non solo si presenta come un rito tradizionale, ma viene vissuto come un’abitudine normale, coma andare in chiesa o al bar.

Questa è la mia idea di teatro per il Molise che interessa e coinvolge anche molti giovani che, strappati alla vuota strada, alla droga, al vizio, sperimentano e godono di uno spazio “civile” per crearsi un mondo del tutto personale, sfuggendo all’attuale moda del conformismo, apprezzando l’uso della tecnica, la fatica del talento e il contatto con gli altri. Questo è per me il principale compito del teatro. In questi giorni leggo sulla stampa molisana assurde proposte che attengono alla cultura del Molise: nascono fondazioni, forum, istituti musicali (IMAM di Larino), si svolgono convegni sul teatro, ma tutto poi finisce nell’agiato torpore in cui viviamo da secoli.

Nasce una “Compagnia Stabile del Molise” a Bojano in tutta la sua bonaria “illegalità” in quanto una vera “stabile” prevede nel proprio statuto istituzionale, principalmente, la produzione in loco e diretta degli spettacoli che inserisce nel suo calendario, e invece si evince dal programma della suddetta Compagnia che, come nel passato molisano, si nutre della passiva ospitalità di elementi esterni che vengono per una serata a colonizzare il nostro territorio e che, una volta spenti i riflettori, non vi lasciano tracce. Ben altro significa quell’aggettivo “stabile”, per cui io mi chiedo: chi permette in Regione lo scempio culturale con abuso dello stile unicamente commerciale? La stabilità di un teatro è la sua produzione di tanti anni, costante, in cui si consolida la professionalità dell’attore, dei tecnici e anche quella del pubblico che si affeziona al suo teatro, alla scelta degli autori ed anche agli stessi attori che compongono il cast.

E i responsabili della cultura nella Regione cosa fanno mentre nel territorio regna la più pura anarchia? Come si fa a permettere ad un gruppo di “amici” che si riuniscono per istituire un’attività teatrale e chiamarla “Compagnia Stabile del Molise”: una stabile senza programmi, nè sperimentazione, né esperienze fatte di tempo, di fatica e lavoro continuo? Chi è questo incauto giudice della cultura che “molisanamente” lascia che ognuno faccia il suo comodo, mentre dovrebbe vigilare ed essere più attento a “dare” a ciascuno il suo? In questi giorni si parla molto di tagli alla cultura. Io taglierei invece tante presenze parassitarie che gironzolano negli uffici degli enti culturali senza saper e poter svolgere le loro responsabilità. Cosa ci stanno a fare? Provate ad entrare nei loro uffici per accorgervi che la loro presenza è semplicemente inutile. Brunetta docet.

A Termoli, da alcuni anni, esiste una compagnia teatrale dal logo LALTROTHEATRO di Ugo Ciarfeo, che giustamente potrebbe arrogarsi l’aggettivo “stabile del Molise” se chi di dovere si informasse meglio. LALTROTHEATRO presenta ogni anno alla cittadinanza dodici opere di autorevoli drammaturghi, teatro di informazione e formazione con quattro repliche consecutive (da giovedì a domenica) per ciascuna di esse. Il cast, attori e tecnici, circa 26 persone, sono tutti elementi del territorio (della Regione) preparati professionalmente presso la Scuola di Teatro che è presente nella struttura.

Dal 2005 ad oggi LALTROTHEATRO ha allestito 78 rappresentazioni per 266 serate tra Termoli e dintorni. Nell’ultimo periodo ha presentato al pubblico 6 opere liriche con un adattamento comprensibile e articolato da musica, canto e recitazione con grande successo. Collabora con le scuole e con le comunità delle minoranze linguistiche presenti nella Regione. La stampa, che ringrazio, segue con molta attenzione la mia attività recensita fino ad oggi per ben 3673 volte sulle pagine quotidiane. Tutta l’attività è accompagnata, di volta in volta, da materiale promozionale: manifesti, locandine, programmi di sala, artisticamente redatti dall’arch. Bruno D’Apice, materiale che sarà presente in una prossima particolare mostra dal titolo “Il Teatro di Termoli” presso la Galleria Civica d’arte.

Di tutto questo lavoro, che viene svolto senza alcun contributo, ma principalmente con la sola passione dei “lavoratori” e l’affetto del pubblico, chi si dovrebbe interessare di dovere non si è mai accorto che il Teatro Stabile del Molise a Termoli già esiste e nel rispetto di tutte le prerogative e le esigenze che la struttura richiede. La produzione casearia del Molise è promossa, a ragione, in tutto il mondo e può pretendere l’attenzione dell’ufficialità perché essa esiste realmente nel territorio: ma come si fa pretendere contributi e fondi per attività teatrali che non esistono a dovere e sono “fuori legge”?

D’accordo con il convegno “Pane e Cultura” promosso dall’amico Sabelli, ma non credo molto che il “pane”, pur alimentando le necessità del corpo, possa eliminare le angosce incomprensibili, la noia, la depressione, le naturali insoddisfazioni, le emozioni che appartengono alla sfera misteriosa dell’anima che solo la forza della cultura vera può soddisfare meglio: ”panem et circensenes” non bastano. Il teatro nasce con l’uomo, s’insedia in lui e vi rimane per sempre.

Questo spiega perché il teatro esiste da millenni: nei secoli ha accompagnato la civiltà dei popoli; per esso sono stati eretti edifici propriamente adatti a sostenere la funzione e l’azione di un fatto; si è sottratto dall’invadenza della moderna struttura del cinema; quasi moribondo nel giro di un secolo, riesce , in un mondo dominato dal pallone, a vendere più biglietti che negli stadi e nel buio della sala porta la gioia dell’emozione, della comunicazione e della riflessione personale, per cui lo spettatore, quando diventa uomo della strada, capisce di più il senso della vita per meglio goderla. Questo è il teatro, questo è Termoli con il suo teatro. Ma Termoli è nel Molise?

Ugo Ciarfeo

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1 commento

  1. contatto
    Ho letto con molto interesse questo articolo che condivido pienamente. Abito a termoli e scrivo poesie che cerco in tutti i modi di far apprezzare dai miei concittadini. Come città siamo veramente carenti a livello culturale e informativo. Il teatro è una forma d’arte di elevato spessore ovviamente se viene fatto con professionalità. Il termolese è però pigro mentalmente e necessita di essere stimolato. Io amo il teatro e mi piacerebbe farne parte. Imparare a viverlo sulla propria pelle, deve essere fantastico. Gentile sig. Ugo la sua compagnia è inaccessibile? Mi riferisco alla compagnia teatrale. Si potrebbe farne parte sostenendo un corso di formazione? E’ possibile credere nei sogni e magari sentire qualcuno che ti dica “perchè no?”. Il mio numero di telefono è : 0875-880081. Grazie mille