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LARINO _ Troppo facile dire: “Avevo ragione io” quando ho chiesto informazioni circa i risultati sperati e ottenuti dall’attivazione a Larino del reparto pediatrico di primo livello in convenzione con l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Era il 24 febbraio quando presentai l’interrogazione sulle evidenti anomalie del servizio offerto ai giovanissimi pazienti molisani e, a fronte di richieste chiare circa le modalità di ricovero, il rapporto costo/benefici ed altro ancora ottenni solo bonarie rassicurazioni. Fortunatamente la stessa vicenda è stata esaminata con la giusta attenzione dal sub commissario ad acta, Nicola Rosato, con conseguente nota inviata al Direttore Generale per recedere bonariamente dall’accordo, con immediatezza. Una conclusione cui è giunto sottolineando “la non compatibilità della convenzione col Piano di rientro”. Del resto l’Azienda Sanitaria aveva ricevuto anche il parere negativo del Ministero, e bene avrebbe fatto ad attivarsi per l’immediato recesso della convenzione, soprattutto sapendo bene che la stessa prevede un illogico periodo di preavviso di un anno.

Ribadendo che “la convenzione con l’ospedale Bambino Gesù era limitata ad un periodo di prova, la cui scadenza può essere fatta coincidere col primo trimestre annuale di durata”, si sarebbe potuto prendere tale decisione già dal 26 marzo scorso di modo che il rapporto si sarebbe interrotto a marzo 2013. L’assurdo di tale situazione sta nel fatto che “anche se la convenzione fosse disdettata oggi, dovrebbe proseguire fino al 26 marzo 2014, ossia alla sua ordinaria scadenza triennale”. Le stranezze non finiscono qui. In una nota del 21 febbraio si afferma che il periodo di prova “non comporterà alcun aggravio al bilancio dell’ASReM in quanto sarà effettuato con proventi di una donazione dedicata ad attività pediatrica da realizzarsi unicamente nello stabilimento Vietri” di Larino, pena la perdita della stessa”. Una donazione? Peccato che fino a tale data non se ne sapeva nulla, e neanche è stato riferito a seguito della mia interrogazione e, quel che è peggio, non se ne trova traccia in bilancio.

Neppure si hanno informazioni documentare – aggiunge il sub commissario – circa i risultati economici dal 26 marzo 2011 al 25 marzo 2012”. Mi rincuora ulteriormente apprendere che nella stessa nota il sub commissario evidenzia come “il ruolo assegnato al Centro Molisano altro non è che quello di filtro per i casi più complessi che il bambino Gesù riterrà di prendere in carico nella sua sede di Roma – esattamente quello che si evidenziava nelle premesse della mia interrogazione, quindi – non vi è dubbio che i pediatri di libera scelta e i pediatri ospedalieri dell’ASReM siano perfettamente dotati di conoscenze, competenze e abilità per effettuare, senza tutoraggio, la medesima funzione di filtro”. Finalmente qualcuno che apprezzi il lavoro dei professionisti locali, strutture pubbliche comprese. Tutto ciò ha convinto il Direttore Generale dell’ASReM a disporre la recessione dall’accordo con l’ospedale Pediatrico Bambino Gesù a decorrere dal 30 settembre prossimo “al fine di consentire la conclusione del ciclo di assistenza ai pazienti già in carica ed a quelli già presenti nelle liste di attesa”. Ecco che sono arrivate le risposte che aspettavo da 6 mesi.

Il consigliere regionale Filippo Monaco

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