CAMPOBASSO _ Salvo la breve parentesi di 20 mesi del secondo Governo Prodi, l’On. Tremonti ricopre la carica di Ministro dell’Economia ininterrottamente dal 2001. Insieme al Ministero delle Attività Produttive ha costruito e gestito le politiche economiche, programmato i fondi europei, controllato l’andamento della spesa pubblica ed i trasferimenti alle Regioni e agli Enti Locali. Se l’Italia annaspa con un forte calo del Prodotto Interno Lordo, blocco della crescita e aumento della disoccupazione lo si deve alle strategie di Giulio Tremonti. Il suo asse con la Lega Nord lo porta a condividere l’arroccamento localistico della parte più ricca d’Italia che si illude di salvarsi nella competizione globale mollando il Mezzogiorno e riducendo al minimo il ruolo dello Stato.

Tagliare i trasferimenti alle regioni e ai comuni, preclude la garanzia di accesso a diritti essenziali di cittadinanza quali la sanità, la scuola, i trasporti e l’assistenza sociale. Questi principi egoistici sono il cardine delle politiche nazionali di un Governo debole coi forti e forte coi deboli. Ma buttarla in rissa e minacciare sfracelli non serve a nulla. Al contrario sarà lo stesso Tremonti a trarne vantaggio perché gli episodi di sprechi, inefficienze e malgoverno del Sud sono talmente plateali che basta mobilitare qualche televisione amica per condannare alla gogna la classe dirigente meridionale.

Ad un gioco così violento si risponde ragionando, unendo le forze, facendo pulizia a casa propria, elaborando proposte valide e chiedendo un confronto istituzionale leale col Governo, dove si possa parlare dello scippo di 20 miliardi di fondi FAS al Sud, della quota sottostimata di trasferimenti ordinari dello Stato al Mezzogiorno, dell’assenza dei co-finanziamenti nazionali che frenano l’utilizzo dei fondi comunitari, della carenza di strumenti di incentivo automatico alle imprese o di fiscalità di vantaggio che possano agevolare più la creazione di ricchezza che i consumi. Bisogna fare il gioco contrario a quello di Tremonti. E se lui cerca la rissa noi dobbiamo far parlare le carte, le scelte nazionali fatte, i soldi che non arrivano e i provvedimenti virtuosi adottati a livello locale. E a questo proposito in Molise perché nella seduta di Consiglio del 6 luglio non si discute la Mozione a mia firma che abroga otto commissioni speciali, supera otto assessori esterni, riduce le indennità ai consiglieri, stoppa viaggi, auto blu, missioni, uso delle carte di credito, comandi e straordinari ? Perché si cincischia su questi temi e si sfiora il ridicolo leggendo che il Consiglio Regionale dimezza le auto blu ? Ce n’è solo una e dividendola non si risparmia ma si spreca perché poi bisognerebbe buttarla via. Ma se il livello lo teniamo così basso non agevoliamo Tremonti ?

Michele Petraroia

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