Molise acque discute su privatizzazione acqua. Chiesto a Regione Molise mantenimento gestione pubblica

TERMOLI _ Nel corso del suo ultimo consiglio di amministrazione, Molise Acque ha affrontato il tema della cosiddetta privatizzazione del servizio idrico, in seguito all’approvazione, da parte del Parlamento, del decreto legge 135/2009. In particolare, dopo un’attenta valutazione e discussione, il consiglio di amministrazione ha deciso all’unanimità di chiedere alla Regione Molise di garantire che il ciclo idrico integrato resti anche per il futuro in mano pubblica regionale e di fare istanza, sempre alla Regione Molise, affinché l’azienda Molise Acque continui a svolgere un ruolo importante nella gestione dei servizi idrici. Il Consiglio ha anche dato mandato al Presidente, l’avvocato Stefano Sabatini, di formulare alla Regione richiesta per un eventuale mandato di definizione di una concreta proposta in merito. ”Riteniamo- sostiene il presidente Sabatini- che il tema dell’acqua pubblica sia un tema di assoluto rilievo, specie laddove come nel Molise, la risorsa idrica è di ottima qualità ed è gestita in modo appropriato dal servizio pubblico. Non si tratta di trasformare il problema in una questione ideologica, bensì di capire come l’acqua e il suo afflusso ai cittadini è un tema sensibile, in cui non devono prevalere né chiusure aprioristiche ma nemmeno logiche di libero mercato che nel settore specifico, a nostro avviso, hanno poco senso. Ecco perché pensiamo che, unitamente all’Ente Regione ed in ragione della specificità del nostro territorio, sia possibile costruire un sistema che garantisca l’utente, non comporti aggravi di costi insopportabili e premi l’esperienza di enti, come Molise Acque, che hanno saputo ben rispondere alle esigenze della comunità locale”. Il Consiglio di amministrazione di Molise Acque ha poi proseguito i propri lavori adottando misure di contenimento e razionalizzazione dei costi di gestione del proprio autoparco e disponendo in merito all’acquisizione e alla gestione in concessione del patrimonio e degli impianti regionali derivanti dalla gestione ex Cassa del Mezzogiorno.