TERMOLI _ Continuano i pronunciamenti dei giudici in merito ai comportamenti dei dirigenti scolastici che si rifiutano di contrattare l’organizzazione del lavoro nelle scuole. Ultimo il giudice del lavoro di Velletri che ha considerato antisindacale il comportamento del Dirigente Scolastico di un Istituto Comprensivo della provincia di Roma, condannando il Ministero dell’Istruzione a rifondere completamente le spese legali previste nel decreto emesso ai sensi dell’art. 28 dello Statuto dei Lavoratori. Il dirigente in questione, invocando le norme Brunetta, aveva negato la contrattazione sulle utilizzazioni e le assegnazioni del personale, su criteri e modalità dell’orario e dell’organizzazione del lavoro, materie previste dall’articolo 6 del CCNL Scuola 2006/2009 ancora in vigore.

Questa sentenza è di fondamentale importanza perché riconferma la piena validità dell’art. 6 del CCNL anche dopo il Decreto correttivo e interpretativo n. 141 del 1 agosto 2011. Infatti, il giudice ha valorizzato molto gli aspetti di merito, più che quelli formali e interpretativi affermando che sono attinenti al rapporto di lavoro (diritti e obblighi) i criteri generali per • l’assegnazione del personale ai plessi • l’individuazione del personale da utilizzare in rapporto al POF • l’utilizzazione del personale docente • l’organizzazione del lavoro • l’articolazione dell’orario di lavoro Pertanto il giudice ha ribadito che tali materie non rientrano “tra le materie demandate dall’art. 34 del Dlgs 150 al potere di definizione unilaterale degli organi di gestione” Dunque la contrattazione di istituto va fatta e su tutte le materie previste dal contratto collettivo nazionale ancora in vigore. La confusione normativa creata e voluta da questo governo peggiorano la vita civile e le relazioni tra le parti sociali, finiscono per aumentare i conflitti, il contenzioso e le spese superflue a danno della buona amministrazione.

Ma questa incapacità non è un alibi per chi cerca di forzare le norme, come hanno fatto il dirigente e lo stesso MIUR, emanando la nota dell’1 settembre sull’assegnazione del personale ai plessi sulla quale è in corso di notifica uno specifico ricorso al TAR del Lazio della FLC CGIL nazionale. Continueremo con coerenza e in tutte le sedi la difesa del CCNL e del ruolo delle RSU. Chiediamo ai dirigenti scolastici di attivarsi affinché non vi siano ripensamenti in merito. Non è nostra intenzione retrocedere neanche di un passo in questa battaglia di civiltà, di legalità e di democrazia nei luoghi di lavoro. Chiediamo ai dirigenti scolastici molisani ancora riottosi, di evitarci il ricorso al giudice del lavoro, dando corso alla contrattazione integrativa d’istituto.

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