TERMOLI _ Oggi, venerdì 11 febbraio, si celebra il “112 Day”, la giornata europea dedicata al numero unico d’emergenza e tra gli scopi dell’associazione SAE112 onlus vi è quello di informare sulla situazione del nuovo numero unico delle emergenze europeo 1-1-2. L’iniziativa ha l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini dell’Europa sui benefici di un numero unico d’emergenza funzionante in tutta l’Unione europea. La chiamata al 112 è gratuita sia da rete fissa che da rete mobile, con tastiera bloccata e per alcune case costruttrici di telefonini senza la Sim.

Gli Stati membri devono fornire informazioni ai propri cittadini sull’esistenza e lo scopo del 112. Gli operatori telefonici sono invece obbligati a fornire la posizione approssimativa della persona che richiede soccorso, per facilitarne la localizzazione e rendere tempestivo l’intervento. Sapere dove si trova chi chiama il 112 può accelerare l’arrivo dei servizi di emergenza, ridurre le conseguenze per i feriti e addirittura salvare vite umane. I call center di 20 paesi dell’UE (rispetto ai 9 del 2008) forniscono praticamente all’istante ai servizi di emergenza la posizione del cittadino che chiama il 112 grazie a sistemi di localizzazione in modalità “push” (cioè con inoltro diretto dei dati alle centrali operative del 112) o “pull” (cioè su interrogazione esplicita degli operatori) quasi istantanea.

Il numero unico d’emergenza europeo è stato lanciato nel 1991, mentre sono 9 gli anni trascorsi da cui la direttiva europea istituiva il 1-1-2 in tutti i paesi Europei. I cittadini delle province di Varese e Salerno, seppur con modalità ben diverse, sono ancor oggi gli unici a poter contare sul numero unico di emergenza 112 in tutta Italia e sulla localizzazione (nel resto d’Italia le centrali dei soli Carabinieri la possono ricevere via email su richiesta esplicita al CED Interforze). Il 112 ha lo scopo di agevolare l’accesso ai servizi d’emergenza sia per i cittadini sia per i viaggiatori, anzi prevalentemente per i turisti che visitano l’Europa. In quasi 6 mesi di sperimentazione (21 Giugno – 9 Dicembre 2010), la centrale operativa di Varese ha ricevuto 320.510 chiamate, di cui il 54% da utenti che avevano digitato il 112 (le altre il 19% il 113, il 21% il 118 e il 6% il 115).

La redistribuzione media giornaliera delle chiamate ai PSAPs (Public Safety Answering Points) di secondo livello è stata pari al 45% alle centrali dei Carabinieri, il 34% all’Emergenza Sanitaria, il 15% alla Polizia di Stato ed il 7% ai Vigili del Fuoco. Le chiamate di competenza delle altre forze sul territorio, venivano a loro volta inoltrate dalle centrali di secondo livello a Corpo Forestale dello Stato, Soccorso Alpino, Guardia di Finanza, Polizia Locale. Il 2011 si apre con la sfida di estendere questo modello ad altre province italiane e nel contempo informare i cittadini europei del numero unico 1-1-2.

Matteo Gentile PRESIDENTE SAE112 onlus

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