Giovanni Musacchio
Giovanni Musacchio
TERMOLI _ Un operaio della Power Train della Fiat di Termoli, del coordinamento provinciale dello Slai Cobas di Campobasso, e’ stato licenziato oggi dall’azienda per aver partecipato al presidio davanti al Giambattista Vico di Pomigliano d’Arco lo scorso 22 giugno, in occasione del referendum in fabbrica.

E’ quanto dichiara Vittorio Granillo, del coordinamento del sindacato di base. Granillo ha annunciato un’azione legale in difesa dell’operaio, Giovanni Musacchio, sostenendo che “la Fiat, non riuscendo ad avere consensi, passa alla repressione nei confronti degli operai e dei sindacalisti”. “Abbiamo assistito in questi giorni alle azioni di forza da parte dell’azienda – ha proseguito Granillo – che ha dapprima licenziato i delegati Fiom a Melfi e adesso il rappresentante dello Slai Cobas”.

Secondo testimonianze raccolte, l’operaio si era recato in fabbrica a Termoli per il secondo turno di lavoro: “Ma non lo hanno fatto entrare e gli hanno comunicato il licenziamento davanti ai cancelli, preannunciandogli la successiva lettera a casa.

Sempre secondo testimonianze raccolte l’operaio avrebbe usufruito di un permesso per accudire la propria figlia. Un permesso che però terminava alle 14, ed è stato allora che il trentenne ha raggiunto gli altri delegati di Termoli arrivati a Pomigliano d’Arco”.

Giovanni Musacchio è il nipote del noto Stefano Musacchio, l’ex coordinatore dello Slai-Cobas nonchè operaio Fiat oggi in pensione protagonista circa 7 anni fa di un altrettanto eclatante licenziamento. Fu “butatto fuori” dalla Fiat di Termoli per aver appeso all’interno della fabbrica la bandiera della pace in occasione del Family day. Il caso di Musacchio approdò in Parlamento e fu seguito con attenzione dall’allora “leader” della sinistra italiana Fausto Bertinotti. Dopo anni di battaglie giudiziarie, Musacchio ottenne il reintregro il Fiat e l’azienda fu condannata fino in Cassazione.

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9 Commenti

  1. Ecco una buona occasione per cercare visibilità difendendo l’operaio licenziato. Fra i primi a vestire i panni dell’avvocato difensore Diliberto,Rizzo e Ferrero a livello nazionale e Natalini a livello regionale. Massima solidarietà umana al lavoratore padre di famiglia ma prima di sentenziare pro o contro il provvedimento di licenziamento bisogna scrollarsi di dosso le ideologie politiche di parte e leggere attentamente le carte ed esaminare scrupolosamente i fatti…Il permesso sindacale era per la figlia o per l’attività sindacalistica a Pomigliano? Non vorrei che questo caso è paragonabile a quelli dei certificati medici napoletani usati per rimanere a casa a vedere le partire di calcio del mondiale…invito tutti a non esprimere giudizi prima di aver letto serenamente e attentamente le carte ed aver esaminato scrupolosamente i fatti.

  2. Anche l’Officina delle buone pratiche non si fa sfuggire l’occasione dell’operaio licenziato per intervenire e far sapere a tutti che esiste. Ma avete letto le carte? conoscete bene i fatti? solo dopo essersi documentati si possono esprimere giudizi e dare addosso alla Fiat (nel caso avesse sbagliato è giusto, anzi giustissimo che paghi e paghi salatissimo……

  3. Premessa: “Sono una persona di sinistra” Ho partecipato a scioperi, manifestazioni per la pace e quant’altro, soprattutto sono una persona onesta. Non ho mai usufruito di nessun permesso speciale per assentarmi dal lavoro, per gli scioperi mi hanno dimezzato lo stipendio e per le manifestazioni ho preso ore di permesso o giorni di congedo ordinario. Mi dispiace per il lavoratore licenziato, ma penso che certi valori debbano essere rispettati, rispettati soprattutto dalla persona che crede ciecamante nella giustizia e in ogni forma di libertà.

  4. caro pasqualino,ti rispondo solo dicendo che l’operaio pur avendo commesso una leggerezza gli è stata commisurata una punizione non equa…basta che vai a leggere il CCNL dei metalmeccanici e puoi vedere che l’assenza ingiustificata(perchè di questo alla fine si tratta)non prevede il licenziamento

  5. x termoli 71
    Premetto che nei miei precedenti interventi non ho espresso alcun giudizio pro o contro l’operaio licenziato ma solo sincera solidarietà umana trattandosi di padre di famiglia. Ho sostenuto che prima di parlare bisogna documentarsi e non farsi condizionare da ideologie di parte, emozioni o semplice spirito di solidarietà. Non so l’interessato ha commesso una leggerezza o una mancanza grave, sicuramente un sindacalista dovrebbe conoscere meglio di noi i giusti rapporti con un’azienda che sono regolamentati da diritti e doveri e non, come purtroppo si pretende sui propri diritti e sui doveri altrui.
    Ripeto lungi da me l’ardire di giudicare pro o contro. Sarà compito del tribunale del lavoro stabilire a chi il torto ed a chi la ragione. Rimane l’amarezza che questo licenziamento in tronco, a parte il danno ad una famiglia, è occasione per tanti sciacalli della politica in cerca di visibilità che, in previsione delle prossime elezioni, hanno aperto la campagna elettorale.

  6. Penso che prima di esprimere giudizi bisognerebbe capire bene cosa è successo.
    Personalmente non capisco. Se il lavoratore era in permesso per accudire la propria bambina come ha fatto a trovarsi a Pomigliano? Se dice che dopo aver accompagnato la figlia dal medico è partito per la manifestazione mi sorge un dubbio e cioè se era venuta meno l’esigenza di assentarsi dal lavoro per assistere la bambina non doveva recarsi al lavoro?
    Sicuramente non doveva prendere un permesso INPS ma un permesso sindacale o un giorno di ferie se voleva andare a manifestare!
    Tutti difendono il licenziato ma nessuno si pone il problema che difendere certe posizioni significa mettere in dubbio la valenza della legge 53 e della legge 104, due istituti sociali troppo importanti che non devono essere messi in discussione a causa dei continui abusi.

  7. x Termoli 71. Concordo con Pasqualino e Pierino.
    Niente giudizi se non si conoscono sia i fatti che la normativa che regola i rapporti tra azienda e dipendenti. Toccherà a chi di dovere, vale a dire al giudice del lavoro, esprimersi in merito e stabilire se è accaduto un fatto grave o un leggerezza e se di conseguenza stabilire se bastava un richiamo, una multa o una sospensione limitata nel tempo. Per questo invito anch’io tutti a documentarsi (non dimentichiamoci che il provvedimento di licenziamento può essere preso nei confronti di elementi che hanno accumulato precedenti “disciplinari”…..e personalmente mi auguro che non sia questo il caso )
    Soprattutto invito i politici di centro SX di tacere e non aprire la campagna elettorale per le elezioni regionali sfruttando la ghiotta occasione di visibilità e propaganda gratuita…
    Meno chiacchiere (difesa ad oltranza del licenziato senza documentarsi bene sull’accaduto e più fatti (pagategli l’avvocato!!!):