ROMA _ “La politica, in modo unitario, ma non unico, deve mettere in campo strumenti che diano davvero diritto di cittadinanza alla famiglia, quale istituto che non può più essere danneggiato, che non può più subire ingiustizie da parte dello Stato. Bisogna che la politica faccia in modo che lo Stato rispetti la famiglia attraverso misure di equità nei suoi confronti”. Lo ha sostenuto la parlamentare molisana Sabrina De Camillis nel corso del Seminario tenutosi ieri nella Sala Aldo Moro della Camera dei Deputati dall’Intergruppo Parlamentare sulla Sussidiarietà sul tema “Proposte Legislative in Favore della Famiglia”.

L’iniziativa si è svolta in occasione dell’Incontro mondiale in favore della famiglia, alla quale hanno preso parte illustri esponenti della Camera e Senato come Maurizio Lupi, Maurizio Gasparri, Paola Binetti, Barbara Saltamartini, Maria Cecilia Guerra, Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Vieri Ciriani, Sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze.

“La prima necessità è quella di definire sistemi veri di conciliazione fra tempi lavorativi e tempi familiari _ ha detto ancora la De Camillis _, bisogna pensare alla promozione di un vero welfare aziendale attraverso sistemi incentivanti, promozione di asili aziendali e mettere in campo politiche abitative per giovani coppie. E’ urgente una riforma fiscale che inserisca il fattore famiglia, come elemento imprescindibile e costante nel tempo per dare piena equità al prelievo fiscale”.

Altro punto importante per la parlamentare è legato al pagamento dell’Imu. Al di là delle detrazioni per i figli a carico, bisogna prevedere un sistema che leghi la dimensione dell’abitazione al numero di componenti del nucleo famigliare. “Se una famiglia ha tre figli e un anziano in casa, avrà bisogno di una casa più grande di chi non ha figli, ed è chiaro che non può essere la detrazione secca dei figli a carico a calmierare un bisogno di partenza diverso di una famiglia numerosa – ha concluso la parlamentare -. C’è bisogno anche di una rivoluzione culturale che porti ad una miglior distribuzione dei carichi di lavoro familiari e ad una bigenitorialità compiuta”.

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