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TERMOLI _ Mercoledì 1 Luglio, alle ore 18:00, presso la Scuola elementare di via Maratona a Termoli, verrà presentato il libro di Carmela Maria D’AddarioStanza n.12 di via D’Amato“.

La D’Addario, siciliana d’origine, ma termolese da tantissimi anni per amore, è una delle più stimate docenti della nostra cittadina. Il suo manoscritto vede la luce dopo un labor lime silenzioso e profondo. Con una grande fermezza, ma soprattutto umiltà, la D’Addario ha voluto regalarci i pensieri più intimi, sereni e lucidi della sua vita.Il testo ha una prefazione dello scrittore Pietro Corso. L’introduzione è curata dal filosofo Biagio Santoro. La conclusione dell’evento sarà affidata alla Dirigente Maria Concetta Laquaglia.

Finalmente, dopo tante attese, Carmela D’Addario ha pubblicato il suo primo libro. Negli ambienti culturali della nostra cittadina, da molti anni, eravamo a conoscenza dell’esistenza del manoscritto. Parlando con lei non si p oteva non intuire il suo amore per la scrittura. Carmela D’Addario è una donna colta, intelligente, ironica. Ha sempre affrontato la vita e le sue contraddizioni con coraggio. Ha sempre operato ne l pieno rispetto della dignità umana e dell’amore per il prossimo. La cultura e la bellezza sono state le sue muse ispiratrici. Una donna con queste qualità doveva scrivere per raccontarci la sua storia, le sue esperienze, ma soprattutto il punto di vista prezioso e privilegiato di una docente. E proprio la sua esperienza di insegnante ha un ruolo importante nel testo che è anche la sua biografia poetica.

La scrittura della D’Addario è limpida seppur segnata dal dolore, mai amara, mai circondata di acredine:
Essa procede anche quando vogliamo sterilizzarla, se dolorosa oppure per far male; essa è incurante del dolore, eppure, stranamente, rimane bella, e affascinante, e la persona più crocifissa non è esclusa da questa bellezza, e magari la vorrebbe escludere, negare; ma ciò non può essere fatto, tale bellezza è anche oltre ogni rispetto che dovrebbe a noi stessi”.
Biagio Santoro

Pietro Corsi, un noto scrittore italiano ma residente negli USA, ha infatti affermato nella sua Prefazione: “Quella di Mary/Carmela non è (anche questo un pregio) una storia scritta in una prosa che potrebbe subito definirsi semplicemente poetica, come spesso succede con un autore alla sua prima esperienza. Con uno stile certamente studiato, una certa dose di poesia traspare qua e là nella descrizione dei paesaggi della sua Sicilia e della sua terra di adozione, il Molise. Ma la narrativa riflette più che altro il desiderio di farci seguire i passi della maestrina prima (passi sofferti, e non solo per l’allontanamento dal latte materno), poi quelli della moglie e madre (passi colmi d’amore, come d’altra parte lo sono anche quelli della maestrina per il suo mondo, il mondo della scuola)“. Lo scrittore afferma infatti che il testo deve diventare una fonte di ispirazione per la nostra scuola ormai in fase di inarrestabile declino e per tutti quei docenti che, esasperati dal “sistema”, non riescono più a ritrovare la loro passione per l’insegnamento. Oltre alla denuncia di questa inaccettabile situazione scolastica, ogni insegnante deve trovare la forza per ricominciare a credere nella missione di questa professione.
Il filosofo Biagio Santoro affronta il tema della “Letteratura”. Quando la narrazione di una vita diventa Letteratura? Santoro non ha dubbi: La narrazione diventa Letteratura quando “coglie con evidenza ciò che tutti “vedono” ma senza accorgersene, il teorema indimostrabile e al tempo stesso inoppugnabile: l’incredibile procedere della vita oltre ogni contraddizione, per una ragione infinita, oltre la “tristezza del finito” di cui disse Hegel”. Biagio Santoro scopre in questa narrazione la bellezza di una quotidianità vera e amata.

Vi invitiamo a leggere questa stupenda autobiografia, poetica e dura quanto solo la vita sa esserlo. Una docente mette a nudo la nostra realtà termolese e molisana attraverso le sue esperienze e gli occhi sinceri e spietati dei suoi alunni. Impariamo ad osservarci da un altro punto di vista. Non è mai troppo tardi per conoscersi e per trovare nuove strade da percorrere e questa è un’occasione rara.

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