CAMPOMARINO _ Presentata in commissione agricoltura dall’on. Di Giuseppe, la risoluzione per ciò che riguarda la questione pomodoro. Il documento impegna il governo ad intraprendere le opportune iniziative volte a contrastare la grave crisi del pomodoro da industria e a risolvere il problema delle rese minime al fine di evitare che le imprese agricole, oltre ai danni derivanti dai comportamenti scorretti dell’industria, perdano anche la parte accoppiata del premio. Fino al 2010, infatti, la normativa europea prevede l’erogazione di un sussidio alla produzione di pomodoro cosiddetto accoppiato ovvero che impone, di fatto, accordi tra produttori e industria di trasformazione.

A partire però dal 2011, ci sarà il passaggio all’aiuto ”disaccoppiato” con l’erogazione di un contributo ad ettaro indipendentemente dal prodotto coltivato e dalla resa del terreno. La risoluzione della Di Giuseppe, al fine di evitare ulteriori crisi del comparto pomodoro, impegna il governo ad adottare misure a sostegno del redditi dei produttori e ad intervenire tempestivamente per definire le regole per la programmazione della campagna 2011.

La componente IdV della commissione agricoltura, ritiene che sarebbe opportuno da parte del governo, intraprendere le opportune iniziative volte a sostenere il vero Made in Italy attraverso la creazione di una vera e propria filiera agricola tutta italiana. L’obiettivo è quello di combattere le inefficienze e le speculazioni, di assicurare acquisti convenienti alle famiglie e di sostenere il reddito degli agricoltori.

Nell’ambito del settore del pomodoro da industria, l’Italia è leader assoluto per i prodotti di qualità e di maggiore valore aggiunto rimanendo all’avanguardia nell’innovazione di prodotto e di packaging: il pomodoro da industria è una delle nostre più importanti produzioni; strategico per alcune regioni ma diffuse in quasi tutta Italia, il comparto del pomodoro da industria, in Molise come nel resto d’Italia, soffre dello stesso problema che affligge il resto dell’agricoltura, vale a dire una netta inferiorità contrattuale nei confronti dell’industria in generale, sia che si tratti di quella di trasformazione, come in questo caso, sia per quanto concerne la grande distribuzione;

Le relazioni difficili, all’interno di questa filiera, sono ormai una costante da tantissimi anni e a questo punto non possono essere che affrontate con interventi e comportamenti incisivi e coerenti. Quanto è avvenuto negli anni è frutto di una programmazione carente, che ha alimentato comportamenti non corretti all’interno della filiera. Quest’anno le elevate temperature meteo, che hanno fatto maturare il prodotto in anticipo rispetto al previsto, hanno stravolto il calendario concordato con l’industria conserviera causando una sovrapproduzione;

A fronte di questa situazione i produttori, anche quelli molisani, hanno subito e stanno subendo una ulteriore penalizzazione a causa del mancato rispetto degli accordi contrattuali, a suo tempo stipulati dalle associazioni dei produttori con l’industria di trasformazione. In conclusione, se si vuole mantenere una filiera efficiente, è quindi necessario mettere in atto una seria programmazione della produzione di pomodoro da industria, una contrattazione sul prezzo partendo dai costi di produzione, decisa entro l’anno e non a campagna iniziata. E’ inoltre indispensabile definire regole di etichettatura che forniscano al consumatore le informazioni necessarie per poter scegliere consapevolmente cosa acquistare.

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1 commento

  1. Pomodori politici
    Forse l’onorevole non sà che la maggior produzione mondiale dei pomodori così come di altre cose e CINESE, quindi per la produzione industriale e praticamente impossibile una corretta concorrenza, quindi solo con una filiera DOC e con prodotti di nicchia si può pensare di produrre pomodori in italia certamente con una quantità ridotta notevolmente. Questo settore (agricoltura) avrà poca vita nel campo di produzione industriale, solo con una diversificazione in bio o con prodotti DOC può avere vita, in quanto tutti i contributi europei andranno a finire vedi ZUCCHERIFICIO, altra cattedrale nel deserto dell’agrigoltura e inpensabile produrre zucchero raffinato quanto il maggior paese produttore e consumatore è l’INDIA??? sALUTI