TERMOLI _ Dal 2008 questo governo si sta accanendo in maniera particolare contro i lavoratori della scuola e più in generale con tutto il pubblico impiego. In tre anni sono stati ridotti gli organici di 150.000 unità. Per il Molise questo ha comportato la perdita di oltre 1200 posti di lavoro tra docenti ed ATA. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: riduzione del tempo scuola, delle risorse e dell’offerta formativa. Avanza un modello di scuola badante. A questo si sono aggiunti i numerosi provvedimenti che vogliono far pagare la crisi soprattutto ai lavoratori pubblici.

Ed allora si è deciso di bloccare le retribuzioni, non rinnovare i contratti scaduti, togliere le progressioni di carriera, ridurre drasticamente il loro potere d’acquisto delle retribuzioni, accorpare le scuole, aumentare il numero di alunni per classe, ridurre le ore di sostegno per i disabili, ecc. Non paghi di tutto ciò, con lo stipendio di novembre i lavoratori della scuola molisana avranno la triste sorpresa di vedersi decurtato ulteriormente lo stipendio. Una circolare dell’INPDAP ha stabilito che la restituzione dei contributi sospesi nella provincia di Campobasso decisa dal governo in occasione del terremoto del 2002, dovrà avvenire a tappe forzate entro il 2015 e non più con la rateizzazione stabilita in precedenza da atti governativi. Ciò determinerà una decurtazione nella busta paga di 150- 300 euro mensili per ogni lavoratore, a seconda della propria posizione stipendiale.

Si tratta di un atto illegittimo ed inaccettabile. Illegittimo, perché una circolare dell’INPDAP non può modificare un provvedimento governativo; viene meno il presupposto sul quale si regge il nostro sistema giuridico di gerarchia delle fonti. Inaccettabile perché, in un periodo di crisi profonda e di riduzioni del potere d’acquisto delle retribuzioni, non si può decidere d’imperio di modificare una modalità di restituzione già determinata in precedenza. Ciò comporterà problemi serissimi a tanti lavoratori che, in virtù di tali norme, avevano contratto dei mutui, avevano attivato la cessione del quinto dello stipendio, avevano programmato le loro spese in ragione delle risorse disponibili.

Chiediamo agli organi preposti di attivarsi per fermare questo salasso. Intanto la FLC CGIL Molise ha predisposto, con il proprio ufficio legale, tutti gli strumenti per proporre ricorso davanti alle autorità giudiziarie per far valere le giuste ragioni del personale scolastico. Gli interessati possono rivolgersi presso le nostre sedi. E’ ora che coloro i quali hanno determinato tutti questi problemi siano mandati a casa.

Sergio Sorella

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