CAMPOBASSO _ Dopo il famigerato caso “Bankopoli” scoppiato nel dicembre 2005, che portò Fiorani in manette per le accuse di aggiotaggio (aver diffuso notizie false per alterare il corso dei titoli in Borsa), insider trading (aver utilizzato notizie riservate), truffa, appropriazione indebita e associazione per delinquere, insieme ad altri noti personaggi dell’alta finanza italiana, come Stefano Ricucci, la Procura della Repubblica di Campobasso ha chiesto per la seconda volta di poter processare per il reato di usura bancaria – per il quale il nostro codice penale prevede fino a nove anni di reclusione e la confisca obbligatoria dei beni del condannato – l’ex patron della Banca Popolare di Lodi (ora Banco Popolare Gruppo Bancario) e altre otto persone.
I nove imputati, tra banchieri, funzionari e imprenditori, sarebbero colpevoli – secondo l’Accusa – di aver applicato tassi usurari in danno di una azienda locale. Vittima dell’usura bancaria sarebbero stati l’imprenditore molisano Giovanni Pulitano e sua moglie. I fatti censurati si sarebbero consumati tra il 1997 ed il 2004; l’istituto di credito finito nel mirino degli inquirenti è di nuovo il Banco Popolare (uno dei più grandi Istituti Bancari d’Italia) all’epoca dei fatti Banca amministrata da Giampiero Fiorani, la quale negli ultimi tempi ha assorbito la Banca Popolare di Lodi di Campobasso, già Credito Molisano S.p.A. di proprietà della famiglia Morelli.

La Magistratura locale e le Fiamme Gialle, coordinate dal Luogotenente della Sezione di P.G. di Campobasso, Mario Di Maria, hanno condotto, in stretta collaborazione con colleghi di altre Regioni, accurate indagini sulla proprietà e su tutti i vertici amministrativi della Banca in questione.

Il Pubblico Ministero, Fabio Papa, dopo aver provveduto nei mesi scorsi all’invio degli avvisi di garanzia nei confronti dei presunti responsabili del grave reato finanziario, ha deciso di chiedere al Giudice dell’udienza preliminare il rinvio a giudizio dei nove imputati.

Il G.U.P. del Tribunale di Campobasso, Teresina Pepe, ha fissato l’udienza preliminare per il giorno 23 giugno 2009. Si tratta di un secondo filone d’inchiesta a carico di Giampiero Fiorani in Molise: per questo si parla di “Fiorani bis”. Difatti il banchiere, insieme ad altre persone, dovrà di nuovo comparire davanti ai Giudici del Tribunale Penale di Campobasso in data 15 dicembre 2009 per un processo già iniziato, sempre per usura bancaria perpetrata a danno della famiglia Pulitano, nel febbraio 2008.

Pulitano ha affidato la difesa penale all’Avv. Luigi Iosa e, per il ristoro dei danni subiti, al Prof. Avv. Lucio Francario di Roma, Ordinario di Diritto Civile. il P.M., dopo la consulenza tecnica ha esercitato l’azione penale nei confronti degli imputati, tra i quali spiccano nomi eccellenti locali e nazionali. L’intera questione rischia davvero di allargarsi a macchia d’olio, coinvolgendo altri imprenditori e/o privati che potrebbero aver subito la stessa sorte del malcapitato Pulitano.

Si pensi a quante imprese, piccole e grandi, hanno chiuso i battenti per via dei debiti contratti con gli Istituti di Credito. Inoltre, nel secondo processo per usura bancaria a carico di Fiorani emerge un particolare nuovo rispetto al passato. Infatti, a dire dell’Avv. Iosa, è la prima volta che in Italia un Pubblico Ministero, pur di evitare un esecuzione forzata illegale a danno del debitore, ha disposto il sequestro penale di un decreto ingiuntivo emesso dal Giudice Civile in modo da bloccare di fatto il recupero di un credito maturato secondo criteri contrari alla legge.

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