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Video della riunione.Sindaci e Medici
TERMOLI _ La riduzione dei posti letto all’ospedale di Termoli e la ristrutturazione della sanita’ in Basso Molise sono gli argomenti discussi al ”San Timoteo” tra gli amministratori dell’Asrem, i medici del presidio cittadino e i sindaci del Basso Molise. Alla riunione hanno preso parte il coordinatore Asrem Termoli-Larino, Giovanni Giorgetta, il sub commissario alla Sanita’, Isabella Mastrobuono, il direttore generale Asrem, Angelo Percopo. I medici hanno sottolineato la necessita’ di non sguarnire il presidio sanitario cittadino che ”va mantenuto efficiente”.

Secondo Alberto Montano, presidente del Consiglio comunale di Termoli e direttore dell’Osservatorio sulla qualita’ dei servizi sanitari dell’Asrem, la situazione e’ ”di grave emergenza e tutto il comparto della sanita’ e’ chiamato a sacrifici e razionalizzazioni non piu’ procrastinabili”.

Montano ha rilevato squilibri nella compilazione del Piano aziendale e ”una mancata considerazione del Basso Molise: una zona densamente abitata, con notevole incremento di popolazione tra maggio e settembre, dove non si puo’ procedere a tagli che non permettono di rispondere in maniera ottimale al bisogno di salute”. 

 

Secondo il manager Percopo e la Mastrobuono la gravita’ della situazione sanitaria in Molise e’ ”destinata a peggiorare con l’approvazione della Manovra economica, che determinera’ un drastico dimagrimento del sistema sanitario e ospedaliero”.

I due amministratori sanitari si stanno adoperando per un potenziamento dei servizi territoriali, ”in modo che i cittadini possano essere assistiti a domicilio o nei poliambulatori e non necessariamente solo in ospedale”.

Montano ha, infine, concordato con il sindaco di Termoli, Antonio Di Brino, di presentare un ordine del giorno nel Consiglio comunale del 30 luglio per prendere posizione sulla situazione sanitaria locale. Il Basso Molise, secondo quanto emerso dalla riunione odierna, e’ un territorio a forte migrazione sanitaria dovuto alla facilita’ di accesso all’Abruzzo e alla Puglia: un’eventuale riduzione del sistema ospedaliero locale determinerebbe un ulteriore incremento del flusso migratorio passivo.

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