TERMOLI _ Il TAR del Molise ha rigettato l’istanza di sospensiva proposta dal COSIB per motivi aggiunti al precedente ricorso 191/2009 che lo stesso Consorzio aveva presentato contro il provvedimento della Provincia di Campobasso che aveva qualificato lo scarico delle acque reflue industriali trattate dal depuratore consortile come scarico in corpo idrico superficiale artificiale e non già come scarico a mare.

 Tale provvedimento era motivato, in realtà, dal fatto che lo scarico avveniva appunto nei canali di bonifica, a partire da circa quattro chilometri di distanza dal mare in una zona caratterizzata dalla presenza di una ricca fauna ittica d’acqua dolce e di altre specie viventi stabilmente nei canali stessi, che venivano messe seriamente a rischio dagli sversamenti in grado di determinare l’alterazione e la fuoriuscita dai limiti consentiti dalla legge dei valori dei solfati e cloruri presenti in essi.

E’ opportuno ricordare, infatti, che i limiti di emissione per i cloruri e i solfati non valgono per lo scarico a mare in quanto essi sono presenti naturalmente nelle acque marine in elevate concentrazioni. Va anche evidenziato che l’ultimo tratto della rete consortile si sviluppa in prossimità di numerose abitazioni civili e si inoltra, per oltre ottocento metri, all’interno del sito di importanza comunitaria “Foce Biferno – Litorale di Campomarino” e della zona di protezione speciale “Lago di Guardialfiera – Foce fiume Biferno”. Va sottolineato, inoltre, che proprio lo scarico del depuratore nei corpi idrici superficiali ha costituito uno dei filoni di indagine che lo scorso mese di dicembre 2010 ha portato all’emissione da parte dell’Autorità giudiziaria di diversi provvedimenti restrittivi nell’inchiesta “Open gates” che hanno interessato l’ex commissario del COSIB Del Torto e alcuni tecnici. Ora il TAR, che all’epoca del primo ricorso aveva previsto di riesaminare la questione in contraddittorio tra Provincia, ARPA e COSIB, con l’Ordinanza di ieri, 9 marzo 2011, ha confermato pienamente il corretto operato tecnico-amministrativo della Provincia.

Il TAR, in pratica, ha riaffermato quello che lo stesso Ministero dell’Ambiente, nell’ambito del parere istruttorio conclusivo relativo al rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale (AIA) per l’esercizio della centrale termoelettrica della Sorgenia, sita nel territorio del COSIB, aveva in un certo senso certificato, qualificando lo scarico delle acque bianche della centrale stessa in uno dei canali di bonifica come “scarico in corpo idrico superficiale artificiale”. Proprio in base a tali risultanze, legate alla tutela dell’integrità delle acque dolci bassomolisane, la Provincia di Campobasso si è recentemente espressa negativamente in merito al rinnovo dell’AIA per Turbogas.

Sul provvedimento del TAR il Presidente D’Ascanio ha dichiarato: “Pronunciamenti come questi rafforzano non solo il senso del più alto rispetto per l’operato degli Organi giurisdizionali, ma anche l’azione trasparente e qualificata dell’Amministrazione provinciale e dei suoi funzionari in un settore, quale quello ambientale, ad alta sensibilità nei processi di sviluppo sostenibile e sempre più minacciato da atti irresponsabili che privilegiano interessi e profitti particolari rispetto alle istanze di valore sociale e culturale. Posso solo dire che continueremo con coerenza e puntualità a vigilare, prevenire e sanzionare tutte le azioni che mettono in forse gli equilibri ambientali e i livelli di vivibilità nell’unico interesse della collettività amministrata”.

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