MONTERODUNI _ Parte con un programma fittissimo la XIX edizione dell’Eddie Lang Jazz Festival di Monteroduni, e l’atteso concerto di Tom Harrell è l’evento clou della prima giornata. Musicista fine e sensibile, dotato di una vena compositiva inesauribile, Tom Harrell è senza dubbio uno dei più importanti jazzisti contemporanei. A poco più di vent’anni è già membro delle grandi orchestre di Woody Herman e Stan Kenton. Dal 1973 al 1977 collabora con Horace Silver. Nel 1977 si trasferisce a New York e prende parte all’ultimo disco di Bill Evans (“We Will Meet Again”), oltre a frequentare i migliori esponenti della scienza jazzistica newyorchese: Gerry Mulligan, Mel Lewis, Charlie Haden, Lee Konitz.
Trova la sua consacrazione nel quintetto di Phil Woods, nel quale milita fino al 1989. Nel 1990 avvia la sua carriera solistica, con un quintetto che vede al suo fianco Joe Lovano, Danilo Pérez, Peter Washington e Bill Goodwin. Incide dischi di grande successo per le più importanti case discografiche, come Rca e Bmg. In Wise Children si avvale di quattro vocalist del calibro di Cassandra Wilson, Dianne Reeves, Jane Monheit e Claudia Acuna. Con Time’s Mirror celebra il suo amore giovanile per le big band. Sue composizioni sono state eseguite da Kenny Barron, Hank Jones, Carlos Santana, oltre a una serie innumerevoli di big band in tutto il mondo.

“Il suo stile – secondo la critica più autorevole – si avvicina per limpidezza a Chet Baker e quando si infervora è simile a Dizzy Gillespie e a Fats Navarro, ma soprattutto al grande Clifford Brown, con le stesse virate di registro, la stessa precisione ritmica, la stessa freschezza di ispirazione”. Di altissimo livello gli altri musicisti del quintetto, tra le finezze stilistiche di Danny Grissett, al piano, le tonalità forti di Wayne Escoffery, uno dei migliori sassofonisti dell’ultima generazione, e la forza propulsiva della formidabile sezione ritmica: Ugonna Okegwo, bassista ormai da molti anni al fianco di Tom Harrell, e Johnathan Blake, non dimenticato ospite di una lontana edizione dell’Eddie Lang Jazz Festival (1998) con Ronnie Cuber, Gary Smulyan, Ron McClure e Michael Cochrane, pianista di Tom Harrell in altre occasioni. Aprirà la serata il quartetto di Ben MacDonald, «the fabulously nimble-fingered guitarist» proveniente dalla scena jazzistica di Edimburgo, una delle più effervescenti del panorama europeo. Il “Jazz Bar”, autentica fucina di talenti, ha avuto per molto tempo MacDonald fra le sue stelle.

E la consacrazione di Ben MacDonald è venuta da Frank Gambale, che ha parlato di lui come uno dei chitarristi più talentuosi e promettenti oggi in circolazione. Dopo il prezioso tirocinio nella Tommy Smith Youth Jazz Orchestra, MacDonald ha maturato esperienze assai significative con musicisti del valore di Kevin Glasgow, straordinario bassista coetaneo e per lungo tempo sodale di MacDonald; Johnny Copland, altro bassista in forte ascesa, oltre allo stesso Frank Gambale, Tony Monaco, Valery Ponomarev, Paul Mills (batterista della Average White Band , poi di Chaka Khan e di George Benson), del quale MacDonald recentemente è stato ospite per una serie di concerti proprio al “Jazz Bar”.

Ad accompagnare MacDonald è un’affiatatissima sezione ritmica: alla batteria Daniele Chiantese, giovane dinamico e dalla tecnica prodigiosa, già partner di Matthew Garrison, Dominic Di Piazza, Daniele Sepe, Rocco Zifarelli e molto apprezzato nell’edizione 2007 dell’Eddie Lang Jazz Festival, quando si esibì con Brett Garsed. Al basso elettrico Mario Mazzenga, uno dei bassisti italiani più attivi e richiesti, dotato di una versatilità che gli consente di spaziare dalle più rarefatte atmosfere jazzistiche al rock, al blues, al pop, alla canzone d’autore. Al pianoforte, Ivano Leva, di scuola classica (diplomato con Alezandra Burcher al Conservatorio “L. Perosi” di Campobasso), ha maturato esperienze nei contesti più diversi, da Antonio Onorato a Fred Bongusto, e in ambito blues con Lello Panico e Roberto Ciotti. Con Rita Marcotulli, Paolo Fresu, James Senese, Daniele Sepe e altri, ha partecipato alla realizzazione di un disco dedicato alle canzoni di Massimo Troisi.

L’«After Concert» è affidato al trio di Antonello Capuano, chitarrista e arrangiatore, considerato uno dei più promettenti tra i giovani musicisti locali, ma con significative esperienza anche sul proscenio nazionale. Si è infatti aggiudicato il Premio “Pippo Barzizza” per arrangiatori di musica leggera a Sanremo, con una giuria presieduta da Ennio Morricone, Enrico Intra e Gianni Ferrio. Fanno parte del suo trio Michele Campopiano, al basso elettrico, e Alberto Romano alla batteria. Nel «Jazz Aperitif» del pomeriggio, spazio al giovanissimo talento del sassofonista Luigi Di Nunzio, con Andrea Rea all’organo Hammond. Special guest, Elio Coppola alla batteria.

Mercoledì 5 agosto: programma completo 21.00 BEN MACDONALD QUARTET Ben MacDonald, chitarra Ivano Leva, pianoforte Mario Mazzenga, basso elettrico Daniele Chiantese, batteria
22.30 TOM HARRELL QUINTET Tom Harrell, tromba e flicorno Wayne Escoffery, sax tenore Danny Grissett, pianoforte Ugonna Okegwo, contrabbasso Johnathan Blake, batteria 18.30 Pizzeria “La Piazzetta” – Jazz Aperitif LUIGI DI NUNZIO TRIO
24.00 Piazza Municipio – After Concert CAMPARI TRIO

Articolo precedenteGran lavoro dei Vigili del Fuoco di Termoli. In fiamme il Basso Molise
Articolo successivoIl 7 agosto a Bonefro “Affari Tuoi” dell’Associazione Moto Off Road