Il suo difensore, Giuseppe Mileti, confida di chiarire subito la posizione di Giannino. “Le armi dovevano essere distrutte oggi”

TERMOLI _ E’ stato arrestato durante la notte nella sua abitazione da alcuni colleghi, Salvatore Giannino, carabiniere in servizio nella Caserma di Termoli. Sulla vicenda che ha coinvolto un rappresentante delle forze dell’ordine, vige il più assoluto riserbo da parte dei colleghi della Caserma di Termoli e Campobasso. Giannino, secondo le accuse a suo carico, è stato trovato, a seguito di una perquisizione in casa, con alcuni fucili nascosti in una siepe del giardino. Le armi provenivano da una rapina e Giannino era stato incaricato di provvedere alla distruzione presso una officina del posto autorizzata.
Per quanto attiene alla parte amministrativa, il militare aveva provveduto a far risultare la distruzione che, però, nei fatti ancora non avveniva.

Salvatore Giannino si trova confinato agli arresti domiciliari nella sua abitazione in attesa di chiarire la sua posizione. Secondo il suo avvocato difensore, il penalista Giuseppe Mileti: “I fucili trovati nella siepe del suo giardino si trovavano fino a ieri nella Caserma di Termoli, e tutti ne erano a conoscenza. Ieri, Giannino, all’uscita dal turno di lavoro, se li è portati a casa perchè oggi li avrebbe dovuti portare nell’officina per distruggerli.
Attendiamo di chiarire tutto davanti al Gip del Tribunale di Larino Aldo Aceto. L’udienza, fino a questo momento, non è stata ancora fissata”.
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