CAMPOBASSO _ Questa mattina, nella sala consiliare della Provincia di Campobasso, il presidente Nicola D’Ascanio ha presentato il volume “Gli Ebrei internati a San Donato 1940-1944. Accoglienza e solidarietà” curato da Domenico Cedrone con un saggio storico di Gaetano De Angelis Curtis. Un volume storico, ricco di testimonianze e di documenti dell’epoca, che ripercorre gli anni in cui, nella piccola comunità della Val di Comino, furono internate numerose famiglie ebree. Fra queste anche la compagna di Kafka, Margarete Bloch, poi trasferita nell’orrore di un lager.

“Un evento che spero non sia solo celebrativo – ha sottolineato il presidente Nicola D’Ascanio nel corso del suo intervento – e che non deve condurre all’annebbiamento dovuto alla distanza che ci separa da quei giorni e alla ritualità che in momenti simili può prendere il sopravvento. Facciamo sì che questa celebrazione – ha continuato il presidente rivolgendosi alle studentesse della classe quarta del Liceo Psicopedagogico e Linguistico Galanti del capoluogo accompagnate dal dirigente scolastico Michele Colabella e dal docente Marco Colucci – sia profonda e in grado di emozionarci e commuoverci.

Ecco perché abbiamo scelto di commemorare la Giornata della Memoria con la presentazione di un libro che ci racconta, attraverso la verità dei fatti, vicende a noi vicine che non vorremmo mai si ripetessero. Un libro che ci riporta a testimonianze di solidarietà vera che ci consentono di riappropriarci di quei valori etici che risiedono anche in avvenimenti tristi e drammatici. La nostra generazione ne è figlia e ha consegnato ai giovani il testimone, con la trasmissione di queste vicende storiche e culturali. La rielaborazione della Storia però non significa manomissione dei fatti. La storia è quella scritta, senza se e senza ma. Noi abbiamo la possibilità di modificare solo gli eventi del nostro futuro e il nostro impegno sarà sempre indirizzato a combattere per la libertà e la democrazia in ogni luogo così come la nostra Costituzione ci insegna ancora oggi. Ai giovani, alla nostra speranza per il futuro, il compito di non dimenticare mai”.

E proprio una giovane studentessa dell’Istituto Galanti ha dato lettura della storia di Costanza Rufo, una donna energica che come tanti altri italiani non ebbe paura di mettere a rischio la propria vita pur di salvare vite umane condannate dalle persecuzioni razziali. Alla presentazione del volume – organizzata dalla dottoressa Brunella Santoli dell’Unione Lettori Italiani – hanno partecipato l’assessore provinciale alla Cultura, Nicola Occhionero, che ha aperto la Giornata della Memoria, il vicepresidente Annamaria Macchiarola, il professore Leo Leone, il professor Gaetano De Angelis-Curtis che ha ripercorso brevemente le tappe che hanno portato all’elaborazione delle leggi razziali e di internamento, lo storico Gerardo Vacana che ha raccontato con estrema delicatezza la storia della Bloch, internata nella Val di Comino, Domenico Cedrone dell’associazione “Genesi” che ha curato la pubblicazione del volume e la raccolta di documenti autentici e la professoressa Alessandrina De Rubeis che ha trascritto le testimonianze dirette di chi ha vissuto da internato a San Donato.

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