ComuneCorteAppelloTERMOLI – È stata convocata dal Presidente del Consiglio del Comune di Termoli, Manuela Vigilante, una conferenza stampa questa mattina, 1 febbraio 2016, per illustrare i contenuti dell’ordine del Giorno approvato all’unanimità dal consiglio del Comune di Termoli nella seduta del 21 dicembre 2015 col quale il Comune di Termoli ha manifestato la propria volontà di aderire all’istituzione del Comitato Unitario per la salvaguardia della Corte d’Appello di Campobasso e della Giustizia di prossimità. Al suo fianco il sindaco avvocato Angelo Sbrocca e il consigliere di Minoranza avvocato Michele Marone.

La soppressione della Corte d’Appello di Campobasso sarebbe totalmente negativa per il nostro territorio – ha spiegato il Presidente Vigilante ai giornalisti presenti – comporterebbe un danno a livello economico, sociale ed istituzionale perché causerebbe la chiusura di altri uffici giudiziari quali il Tribunale per i minori, la Procura generale della Corte d’Appello, il Tribunale di sorveglianza etc”.

Il sindaco Sbrocca ha spiegato che tra le altre difficoltà legate all’eventuale soppressione della Corte d’Appello di Campobasso ci sarebbe un aggravio delle spese sui cittadini e sui loro legali che dovrebbero raggiungere la nuova sede della Corte d’Appello. “La battaglia per la salvaguardia della Corte d’Appello – ha continuato il sindaco Sbrocca – e più in generale per i servizi di giustizia non viene percepita come ad esempio, quella per i servizi sanitari, ma la chiusura di un’istituzione apicale come quella della Corte d’Appello, per la quale ci siamo battuti a lungo, avrebbe ugualmente impatto negativo sul nostro territorio e ci porterebbe indietro di vent’anni”.

A chiudere gli interventi è stato il consigliere Michele Marone che ha sottolineato l’importanza della presenza della Corte d’Appello in un territorio come il nostro che, se privato di un tale servizio, darebbe il via ad un progressivo sfacelo. L’invito del consigliere Marone è stato quello di agire in maniera sinergica e bipartisan e ha altresì auspicato che l’eventuale revisione della geografia giudiziaria sia preceduta dalla revisione della geografia politica.

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