TERMOLI – “L’adozione del progetto di Piano Sanitario Regionale da parte del Commissario Basso, in assenza di investitura del Consiglio Regionale e del Presidente pro tempore della Regione, è illegittima per violazione degli articoli 117 e 120 della Costituzione”. Questa in sintesi la motivazione che ha portato il sindaco di Termoli Antonio Di Brino a diffidare la Regione Molise per revocare, anche in autotutela, il documento di programmazione della sanità molisana. “Il programma operativo – si legge nell’atto di diffida – così come adottato e sottoscritto, si presenta illegittimo per vizi formali, legati alla legittimazione anche del sub Commissario Rosato investito di mandato a termine, nonché per vizi sostanziali”.

L’atto di significazione presentato dall’avvocato di Campobasso Vincenzo Iacovino, rileva poi il mancato perfezionamento del programma operativo 2013 – 2015 e le immediate conseguenze che esso avrà sulla programmazione sanitaria molisana. I contenuti della diffida sono stati illustrati oggi in Comune a Termoli dal legale Iacovino nel corso di una conferenza stampa a cui hanno preso parte gli amministratori cittadini.

“Questo Piano Sanitario non solo appare viziato sotto numerosi punti di vista – afferma Di Brino – ma crea evidenti squilibri territoriali non tutelando, soprattutto, il diritto alla salute dei pazienti, i quali si vedrebbero costretti a peregrinare in lungo e in largo prima di ricevere assistenza. Confido quindi nell’equilibrio del nuovo governo regionale, affinché rimetta in discussione lo strumento del Piano Sanitario Regionale e possa dare, seppur nella fredda analisi dei numeri, una speranza di cura ai pazienti molisani”.

L’avvocato ha poi sottolineato come il Consiglio regionale ha le competenze per approvare un piano sanitario a misura della sanità molisana ma che, di fatto, pur avendo tale importante possibilità fino ad oggi non ha fatto nulla.

Lo stesso Presidente regionale potrebbe revocare questo documento nella qualità di sub-commissario – ha spiegato il legale – ma fino ad oggi non lo ha fatto. Ci si chiede come mai vista la sua contrarietà ribadita più volte”.

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