Video intervista.

Oreste Campopiano
Oreste Campopiano
TERMOLI _ La prima fase, quella delle primarie, è chiusa. C’è un vincitore, ma non ci sono vinti. E già, perchè al di là di qualche comprensibile “stecca”, la competizione è stata leale, coraggiosa, partecipata, concreta. Tutti i candidati hanno offerto una grande prova di democrazia e di libertà. Di tanto gli va dato merito, specie in un contesto quale quello molisano, nel quale il confronto e la partecipazione vengono spesso prevaricate da una politica gestita da ristrettissime oligarchie. Adesso però si apre un’altra difficile fase. Comincia un nuovo cammino nel quale l’unità, l’umiltà, la capacità di ascolto, se si vuole anche l’autocritica, sono elementi essenziali.

Non possiamo far finta di dimenticare che alcune componenti importanti non hanno partecipato alla consultazione e che, all’interno della stessa coalizione, qualche voce stonata vada sollecitamente riassorbita nella previsione del risultato finale che, mai come ora, si può e si deve ottenere: ribaltare cioè un sistema di potere superato dalla storia e dagli eventi, una cultura familistica della politica che ha sottratto al Molise ogni speranza di presente e di futuro. E’ una responsabilità che fa carico innanzi tutto al vincitore delle primarie, il quale deve dimostrare capacità di aggregare, di fare sintesi, di saper mediare, ascoltare e decidere, perchè la riuscita di questa esaltante avventura è stata consegnata nelle sue mani dai circa 19 mila cittadini che hanno espresso il voto. Ma c’è un altro nodo che va sciolto con l’urgenza che i tempi ristretti impongono, nella chiarezza e senza infingimenti. Sembra ormai acquisito il criterio adottato per la formazione del listino maggioritario del centro destra che vedrà candidati i segretari politici dei maggiori partiti di quella coalizione.


Tra questi figurano il coordinatore regionale di F.L.I. e quello dell’U.D.C. E’ di tutta evidenza che ciò costituisce una anomalia tutta molisana, se è vero come è vero che le due formazioni partitiche sono indiscutibilmente forze di opposizione e come tali distanti dal PDL
e dalla maggioranza di Governo. E’ quindi altrettanto evidente, in una logica di coerenza e di linearità, che esse non possano territorialmente tenere atteggiamenti ed alleanze “contro natura”. Ma di tanto dovranno rendere conto al loro elettorato ed ai molisani tutti che guardano con interesse a quelle formazioni anche nella prospettiva, concreta, del superamento dell’attuale sistema elettorale. Chiarezza, coerenza e linearità dei comportamenti sono virtù apprezzate, ma purtroppo sempre più rare. Attendiamo fiduciosi gli eventi.

Auguri al Molise.

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9 Commenti

  1. caro Oreste ,finalmente ti mostri per quello che sei cioè un opportunista,eri con Iorio e hai avuto un incarico, ma forse volevi di più,ora sei andato a sinistra e speri che Frattura ti dia qualcosa di più di Iorio.Mi hai profondamente deluso.

  2. ..
    avvocato, forse lei non sa che il segretraio dell’udc, alias assessore regionale, non ha più gente che lo asseconda e quindi se vuole essere eletto per forza deve andare nel listino. l’avere stanziato 8.000.000 di euo per le diocesi molisane sarebbe stato un nobile gesto se fatto in tempi non sospetti, oggi mi puzza di voto di scambio o se preferisce di elemosina alla chiesa pur di avere il consenso di color i quali, con molto rispetto, fanno politica dal pulpito e a cui nessuno può rispondere. non si fanno così i preti. i preti devono essere i nostri pastori e accompagnarci nel bene e nel male ma laicità è altra cosa. non puoi tessere le lodi di un politico in procinto di candidarsi alle regionali inserendolo nella messa domenicale. è oltraggio a Dio e pure a noi fedeli. in sintesi: grazie velardi per i soldi mandati a campkamrino, ma vai a casa lo stesso.

  3. Egregio Avvocato, ti ho sempre votato e stimato, ma ora mi sembri che stai alla frutta. Predichi contro l’inutilità della Regione molise e il tuo manifesto al riguardo è illuminante, salvo poi candidarti proprio al consiglio della regione che vuoi abolire. Va bene che la coerenza non serve più in politica, ma salva almeno l’apparenza

  4. non è un paese per vecchi
    se una lezione possiamo trarre da queste primarie, possiamo dire, parodiando un bellissimo film, il Molise non è un paese per vecchi. Nel senso che ha vinto un volto nuovo. E allora largo ai giovani! Anche lei, caro avvocato è vecchio, politicamente parlando, quindi si faccia da parte. Si facciano da parte tutte le vecchie cariatidi di destra ma anche e soprattutto di sinistra: aria fresca, vento novello, idee nuove spazzino via la politica fatta di clientele, favori e favoricchi.Il nuovo candidato non si faccia irretire dai giochetti dei potentotti imponga una linea fondata sul rigore etico, sul merito, sulle capacità, sulla creatività, su una visione chiara di sviluppo del Molise, sviluppo senza aggettivi, sviluppo e basta! perché di questo abbiamo bisogno, di questo soprattutto hanno bisogno i nostri giovani.Ramarri del potere state alla larga! Almeno per questo giro.

  5. Circola voce che anche il PSI a Termoli sponsorizzava Frattura. Se la notizia è vera allora i 251 voti di preferenza termolesi di questo candidato presidente di regione non sono “riconducibili” solo ad Oreste ed alla Gatti…… e comunque mi sembrano pochi tenendo conto della partecipazione al voto di tantissimi elettori di centro DX.

  6. Per Sconcerto
    Il tuo commento credo sia dettato dal fatto che non hai inteso il contenuto reale del manifesto che richiama la “Marca Adriatica” e cioè l’idea della grande regione adriatica che dal MOlise si estende fino alle Marche. Si tratta di un’idea nientemeno che della Fondazione Agnelli dibattuta a livello culturale nazionale dai migliori studiosi di politica economica. Qualche giorno fa il Presidente della Lombardia on. Formigoni ha chiesto ai Presidenti del Piemonte e del Veneto di avviare la realizzazione di una macro regione Padana. Non posso immaginare che l’onorevole Formigoni pensi alla eliminazione della Lombardia e della sua figura politica. E’ evidente che mi piacerebbe vedere un Molise più ricco, più opulento e più efficiente, non certo lavoro per la sua soppressione. Grazie, Oreste Campopiano