Alberto Montano
TERMOLI _ In seguito alla riunione dei capigruppo, convocata dal Presidente del Consiglio Comunale Alberto Montano per avviare anche a Termoli le iniziative per la celebrazione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, è stato costituito un comitato organizzativo costituito da tre rappresentanti della maggioranza e due della minoranza con la partecipazione dell’Assessore alla Cultura Cocomazzi e dell’Assessore al Turismo Vergallo.

Al Comitato, denominato “UNITALIA 150” e coordinato dal Presidente Montano, partecipano i Consiglieri Comunali Annibale Ciarniello, Angelo Farina, Stefano Perricone, Antonio Giuditta e Daniele Paradisi.

L’intento del Comitato è favorire anche a Termoli, così come sta accadendo in molte altre città d’Italia, la sensibilizzazione, civile e storica, nei confronti di un grande evento come questo. Iniziative, convegni, eventi si alterneranno durante le prossime settimane fino a terminare il 17 Marzo, giornata in cui è già stata proclamata, esclusivamente per quest’anno, festa nazionale.

Grande soddisfazione è stata espressa dal Presidente del Consiglio Comunale, dott. Alberto Montano, il quale ha sottolineato l’importanza della celebrazione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia rimarcando come, in un periodo in cui si sta portando avanti l’idea di riforma federale, è importante celebrare questo evento per rafforzare l’idea di un Paese unito. “Il Comitato “UNITALIA 150” – ha spiegato Montano – è stato convocato per giovedì pomeriggio alle 19.00 e avvierà subito la fase di programmazione e calendarizzazione delle iniziative. Cercheremo di offrire ai cittadini un programma ricco e articolato che possa essere anche il frutto del lavoro di sinergia tra enti e istituzioni, ma anche tra associazioni presenti sul territorio.”

Articolo precedenteIl libro di Pasquale Di Giulio approda il 3 febbraio alla biblioteca Albino per presentazione
Articolo successivoIl San Timoteo? E’ una trincea. Medici in prima linea e attrezzature malfunzionanti

5 Commenti

  1. Per il sig.Geppetto
    Pensare che dietro la politica o l’impegno civico ci debba essere sempre un interesse specifico o di pecunia è uno dei mali che sta rendendo sempre più debole il nostro sistema sociale. Cerchiamo di capire che esiste ancora il buon amministratore mosso dalla passione civile. Almeno quando stiamo parlando della nostra Italia. Nessun gettone percepiscono i Consiglieri Comunali per la partecipazione al Comitato.La saluto cordialmente e per il futuro, la prego, abbia un pò più fiducia nella buona fede.

  2. La mia era solo un’innocente curiosità, scaturita da una conversazione con amici, per cui bastava rispondere con un no o un si.
    Personalmente ritengo inutile fare giri di parole ( impegno politico, buon amministratore mosso da passione civile, la nostra Italia……) con le quali si vuol far capire al prossimo cose che sono state già capite…..

  3. Pensare che dietro la politica o l’impegno civico ci debba essere sempre un interesse specifico o di pecunia è solo causato dall’evidenza. Ai posti retribuiti dei tanti Enti regionali e provinciali e di tante Società create con l’ausilio di denaro pubblico ci sono sempre elementi collegati alla politica e mai cittadini comuni (Autostrade, Molise Acque, Case Popolari, Tua, Cosib ……..) E’ giusto quindi avere qualche dubbio sul disinteresse dei buoni amministratori mossi da passione civile? Per fugare ogni dubbio basta che gli interessati accettino certi incarichi rinunciando a stipendi, gettoni presenza e altre forme di rimunerazione…. limitandosi solo a congrui rimborsi spese.

  4. I girotondi della retorica nello sconfinato prato del qualunquismo.
    Leggendo qui e là, non certo solo qui, mi vengono in mente alcune domande.
    1) Come mai nella maggior parte dei cosiddetti blogs o forums quasi nessuno si firma? Anche considerando che la firma potrebbe chiaramente essere falsa non sarebbe, forse, l’inizio di un percorso finalmente diverso e tendente alla capacità di dire qualcosa senza nascondersi? Opinabile, lo ammetto… ma auspicabile.
    2) Ho conosciuto non pochi individui che predicavano bene. In larga percentuale, non appena trovatisi nelle condizioni di razzolare lo han puntualmente fatto male, anzi malissimo. Ma… Nove su dieci tra tutti coloro che oggi fanno la morale, dovessero candidarsi e (ahimé) essere eletti, si comporterebbero esattamente come coloro che contestano. Vendetta tremenda vendetta o mancanza di fegato?
    3) Esiste, appunto, quel risicato uno su dieci che, piaccia o no, detto con chiarezza, bada certamente ai propri interessi (non conosco qualcuno che non lo fa o non lo farebbe e secondo me non esiste) ma si produce anche per qualcosa di costruttivo. Se, poi, quel qualcosa va a toccare temi come le radici di un popolo, la storia, le aspirazioni, la cultura, lo sport, la solidarietà ebbene credo che sia sempre e comunque da apprezzare.
    Il risultato da raggiungere e’ semplicemente uno: l’innalzamento della percentuale dei soggetti di cui al punto 3. Perché questo possa accadere sarebbe necessario, prima di tutto, che una quantità (oramai industriale) di individui sottraesse tempo alla pratica diffusissima della denigrazione, al viziaccio di riempire il proprio tempo puntando il dito contro qualcuno, alla polemica strumentale, dedicandone quindi molto di più a rendersi utile. Per sé, per la società. Ad agire e parlare PER qualcosa, non CONTRO qualcosa e qualcuno.
    Buona serata.