“Perdere la dignità, perdere la libertà, perdere tutto ma acquistare grazia ed accrescere la fede: è questo ciò che un sacerdote in Cina vive -afferma Don Paolo-. Essere puniti solo perché professi un credo, quello cristiano, non è per noi un motivo per fermarci ma è uno stimolo per evidenziare il nostro amore per Gesù. Spesso, in carcere, si celebrava messa con un bicchiere di carta, di nascosto per non essere scoperti ma, in quel bicchiere ed in quel silenzio, non è mai mancato il sangue di Gesù e la grazia del Padre che hanno operato e convertito migliaia di fratelli”.
In Cina il Cristianesimo è una religione considerata protestante e chi la professa è costantemente ritenuto un fuorilegge, messo in carcere senza sapere quando uscirà e soprattutto trattato in modi disumani addirittura, come raccontato da Don Paolo, costretto a mangiare vermi durante la “permanenza carceraria”.
Presente all’incontro anche Padre Felipe Lopez (sacerdote dottorando e vice Direttore Caritas a Tivoli) che ha tenuto una conferenza sulla figura di Oscar Arnulfo Romero, Arcivescovo di El Salvador, ucciso da un cecchino il 24 marzo del 1980 mentre celebrava messa. Quanto assaporato in primizia dai sacerdoti della Diocesi di Termoli Larino è solo un assaggio di quello che domani 24 marzo, con inizio alle 18.00, potranno tutti i cittadini ed i fedeli ascoltare e meditare nella Concattedrale di Larino. L’esperienza dei martiri è forza nella lotta quotidiana di ogni cristiano e questo appuntamento rappresenta un importantissimo evento nel mese dedicato a San Pietro Celestino.