CAMPOBASSO _ Il Procuratore generale presso la Corte d’Appello di Campobasso Silvano Mazzetti con una lunga nota di oggi, risponde alle due lettere dell’Osservatorio Molisano sulla Legalità che aveva esaltato le attività della Procura di Larino accusando di silenzio invece le altre due della regione, con particolare riferimento a quella di Campobasso. Una risposta dura e, nel contempo, documentata da fatti e dati, quella del Procuratore di Campobasso che ha dato una corretta lettura dei fatti.

«Le procure del distretto molisano, sotto il controllo della Procura Generale di Campobasso, applicano la legge verso tutti i cittadini indipendentemente da incarichi pubblici ed appartenenza di partiti politici».

E’ quanto dichiarato oggi in una lunga nota dal Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Campobasso Silvano Mazzetti
in risposta a due lettere dell’ all’Osservatorio Molisano sulla Legalità che aveva evidenziato l’iperattività della Procura di Larino rispetto agli altri uffici inquirenti molisani all’indomani del discorso dello stesso Procuratore in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario.

“La nota dell’Osservatorio del 13 aprile scorso costituisce una errata interpretazione del contenuto del mio intervento in occasione dell’anno giudiziario _ si legge nella nota di Mazzetti _ . Riferivo nella mia relazione che oltre la metà (5.842) dei 9.873 procedimenti pendenti presso le tre Procure del distretto riguardava la Procura di Larino, ne deducevo che, detta Procura, per una serie di circostanze tra le quali il ridotto organico dei Sostituti, la gestione della dirigenza da parte dell’allora Procuratore e la carenza del personale amministrativo, si trovava ad avere una pendenza abnorme rispetto al numero delle notizie di reato pervenute con numerosissimi fascicoli con indagini scadute e con reati prescritti o in via di prescrizione. L’Osservatorio ha dedotto che la pendenza di Larino fosse, invece, indice di buon lavoro e che i molisani facenti capo a tale Procura fossero più portati a delinquere rispetto al resto dei corregionali e, che, l’organo inquirente di Larino si dimostrava iperattivo essendo l’unico che agiva contro la Pubblica amministrazione anche per l’inattività delle altre procure specie quella di Campobasso”.

Per il Procuratore presso la Corte d’Appello di Campobasso si tratta di una “manipolazione dei dati operata dall’Osservatorio”. Nella seconda lettera dell’Osservatorio si aggiunge che il Governatore del Molise, plurindagato, avrebbe finanziato con fondi pubblici il servizio di riorganizzazione degli uffici giudiziari: dalla Procura dei minori di Campobasso a quella generale del capoluogo. Sembra che l’Osservatorio abbia voluto mettere in relazione i procedimenti penali pendenti a carico del Presidente della Regione con il finanziamento degli uffici giudiziari. A questo concetto ha risposto con chiarezza il Procuratore generale.

“L’Osservatorio sembra ignorare che il finanziamento è previto per tutti gli uffici giudiziari delle regioni che hanno aderito al protocollo d’intesa riguardante il progetto interregionale/transnazionale denominato “diffusione di buone pratiche presso gli uffici giudiziari italiani” le cui finalità mutuate dall’esperienza della Procura di Bolzano, sono identificabili nella riorganizzazione ed ottimizzazione dei processi interni di gestione, nell’aumento dell’efficienza e dell’efficacia del trattamento delle pratiche giudiziarie grazie all’utilizzo del Fondo Sociale Europeo _ ha spiegato Mazzetti _. Appare, quindi, pretestuoso l’accostamento del progetto Best Practices al fatto che un Governatore abbia finanziato un convegno organizzato da un Procuratore della Repubblica.

E’, inoltre, bene che si sappia che questo Procuratore Generale, a proposito della Procura di Larino, ha disposto l’applicazione di un magistrato della Procura di Campobasso che, in tre mesi, è riuscito quasi ad azzerare l’abnorme pendenza riguardante procedimenti che da moltissimo tempo dovevano essere esauriti dimostrando che, lavorando (cosa che non era stata fatta in passato) si possono risolvere buona parte dei problemi della giustizia. A meno che l’Osservatorio, rilevando che, a seguito dell’applicazione del magistrato, sono stati definiti in 3 mesi, 5.078 procedimenti di cui 2752 a modello 21, non ne deduca che la Procura di Larino si sia messa sullo stesso piano delle altre Procure del distretto diventando inattiva per quanto riguarda i reati contro la Pubblica amministrazione”.

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18 Commenti

  1. e se…
    e se ci ritrovassimo il gladiatore di bojano candidato alla presidenza della giunat regionale? che disatro. tra lui e l’attuale sarebbe una scelta infelice. mi chiedo come mai certe indagini non finiscono mai e certi processi non giungono mai alla fine. in questo modo per i colpevoli, o presunti tali, scatta la prescrizione e sembra che sono assolti. c’è differenza, molta differenza tra non essere giudicati ed essere assolti.

  2. applaudiamo il procuratore generale Mazzetti che, finalmente, dopo tanto straparlare a vanvera, ha messo bene in chiaro le cose come stavano e come stanno alla procura di larino. solo lui poteva farlo e lo ha fatto con autorevolezza, bravo

  3. L’INFORMAZIONE CON IL FILTRO… che travaglio!
    Hai ragione Commodo, infatti questa mattina, il “…“ ha messo in prima la notizia dell’Osservatorio molisano sulla legalità e solo quattro righe di fondo sulla lunga replica del Procuratore Generale della Corte d’Appello di Campobasso. Addirittura commentando la replica: “A parte questo, il Procuratore Generale della Corte d’Appello di Campobasso torna all’attacco, come già fatto in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario, della Procura di Larino. O meglio: della Procura di Larino all’epoca di Nicola Magrone, il magistrato che ha perseguito con particolare attenzione reati di pubblica amministrazione, approdando a inchieste importanti alcune delle quali, iniziate da lui, sono arrivate a Campobasso e restano in attesa di una conclusione. Ora che Magrone è in pensione, fa capire Mazzetti, a Larino si lavora bene di nuovo. Affermazioni pesanti, che sottendono conflitti e guerre molto più radicati di quanto una lettura superficiale dello “scambio epistolare” fa immaginare.”


  4. io penso che mazzetti un pò di ragione l’abbia. infatti da quando è andato via l’ex procuratore mi sembra che tutto funzioni un pochino meglio. speriamo non si interrompa e che i coraggiosi e preparati magistrati di larino vadan avanti con il loro lavoro intrapreso già il giorno dopo del pensionamento del tizio.

  5. con la giustizia italiana bisogna avere pazienza… e vita lunga
    Data l’importanza dell’argomento, il piano su cui discutere non è quello delle due fazioni – pro o contro Mazzetti e/o Magrone – ma quello della ricerca della verità che solo un elemento terzo può dare, al di là delle strumentalizzazioni, usi e abusi di stampa compiacente. I Giudici di Bari.

  6. dalla Gazzetta del Molise x vento nuovo
    “… Il problema è la visione giustizialista con la quale si vuole nascondere una rotta politica che per Massimo Romano è sempre stata variabile e incoerente: con Di Pietro poi senza Di Pietro; con Astore poi senza Astore; con Erminia Gatti e poi senza Erminia Gatti…”

  7. OBBLIGATORIETA’ DELL’AZIONE PENALE.
    Le istituzioni devono avere una posizione di neutralità e devono garantire,sempre,il rispetto delle regole da parte di tutti,senza ingerirsi nell’agone politico e favorirne una parte.
    Obbligatorità dell’azione penale non è fare, solo,un processo e distruggere giudiziariamente soggetti politici che invece vanno affrontati e scofitti politicamente. Obbligatorietà dell’azione penale non è fare solo i processi che interessano i midia e rendono visibili all’opinione pubblica vanitosi inquirenti.Obbligatorietà dell’azione penale non è scegliersi le indagini da sviluppare o scegliersi le prescrizioni da determinare.Obbligatorietà dell’azione penale non è fare pochi processi per ingraziarsi grossi politici e ignorare cinquemila denunce di parti lese che aspetteranno vanamente giustizia.Esprimo la massima solidarietà e stima per il procuratore generale che sta faticosamente ripristinando la corretta funzionalità degli uffici inquirenti del basso molise. Non so perchè l’osservatorio, attraverso il solito,innominabile e fazioso, giornale telematico critica il procuratore generale della repubblica ma immagino che esso sia ispirato dagli stessi vanitosi inquirenti che non hanno effettuato tutte le indagini dovute e che hanno determinato innumerevoli prescrizioni di reati violando il principio dell’obbligatorietà dell’azione penale.

  8. La giustizia italiana è lenta, molto lenta e qualche volta succede quanto sopra..ma alla fine la verità e la giustizia arrivano sempre. Prossimamente si sapranno grosse verità su tante indagini e chi ha sbagliato ed eventualmente ha abusato del proprio potere politico, LEGALMENTE ne pagherà le conseguenze.

  9. la giustizia arriva
    ho letto attentamente il commento di Pinco Pallino e lo sottoscrivo in toto, non si poteva essere più chiari su quello che è accaduto. è vero la giustizia è lenta ma prima o poi arriva e dovrà arrivare anche per coloro che hanno elargito dolore e sofferenza senza averne motivo

  10. Risposte
    Se Silvano Mazzetti dice che ”oltre la metà (5.842) dei 9.873 procedimenti pendenti presso le tre Procure del distretto riguardava la Procura di Larino”, forse solo Nicola Magrone, Ex Deputato progressista- Ex Procuratore di Larino e subito dopo Ex candidato Sindaco – non riuscito ad entrare nel Consiglio comunale di Modugno – potrà rispondergli?

  11. Per Massimo Romano: come disse la Melandri a Termoli: «No alle solite facce alle elezioni». Ed aggiungo: «ma cambiamole queste facce ogni 5 anni».
    Spero solo che il futuro ci porti un “vento nuovo” sia nel giornalismo che nella politica, che diventi più moderata, che sappia cogliere con lucidità i segni dei tempi. La politica del Carabiniere ed il sensazionalismo del giornalismo non premia. Prenda ad esempio la moderazione e la lucidità di un Ferruccio De Bortoli, oppure di Giuliano Ferrara. Ci si sieda ad un tavolo “tutti” e con moderazione ed intelligenza si risolvano i problemi – ce ne sono così tanti ! Questa è l’Italia che vorrei vedere.
    Auguri Massimo Romano, per la sua carriera politica, che onestamente non condivido , come del resto quella di qualsiasi altro suo collega che Regna in questa Regione.

  12. caro osservatore se davvero spera in un vento nuovo e non condivide la carriera politica di Romano e di tutti coloro che ragnano in questa regione si impegni in prima persona. solo così potrà esserci un ricmabio della classe politica di questa regione.