CAMPOBASSO _ La riconosciuta ammissibilità della candidatura di Paolo Di Laura Frattura alle primarie del centrosinistra si pone quale vulnus profondo, e forse insanabile, per il popolo di centrosinistra e di sinistra, giustificando posizioni di abbandono del Comitato Promotore (Rifondazione Comunista). Posizioni piuttosto critiche evidenziate da una parte del mondo dell’associazionismo; posizioni pregiudizialmente astensionistiche nei confronti delle primarie (IdV).

Rappresenta, nel contempo, una inoppugnabile chiave di lettura della situazione che da tempo noi di “Cambiamo il Molise” abbiamo denunciato e su cui abbiamo cercato – e cerchiamo ancora – di trovare sintesi unitaria tra i cittadini intellettualmente onesti: lo strisciante riposizionamento delle oligarchie dei partiti di centrosinistra in un’area di centro-destra; il che testimonia contiguità e fiancheggiamenti, che – alla negazione di ogni benché minimo principio di etica politica – aggiungono il danno di disorientare e demotivare ulteriormente gli elettori, fornendo uno spettacolo penoso, ai limiti dell’assurdo! Assurdo è, infatti, che un “tavolo” di sedicenti (l’aggettivazione è d’obbligo!) soggetti di centrosinistra ritenga legittimo far correre, tra le sue fila, e per la conquista del vertice, un cittadino che ha sempre operato, segnalandosi, all’interno del centrodestra (lo confermano financo i responsabili di quello schieramento); sulla scorta, per di più, di una preliminare investitura proposta – quasi coup de théatre – dal Signor Ruta, responsabile di un movimento filiato dal PD, quale scheggia collaterale, strumentalmente impazzita, al fine di pilotare lo spostamento di asse verso destra, spacciandolo per strategia innovativa.

Il Comitato Promotore delle primarie ha consumato questo scempio politico, a maggioranza: cinque favorevoli (PD, Alternativa, PSI, SEL, Guerriero Sannita); tre contrari, tanto da non partecipare al voto (Partecipazione Democratica, Costruire Democrazia, Comunisti Italiani). Anche a noi di “Cambiamo il Molise”sarebbe piaciuto dar man forte a questi tre; ma – nonostante le reiterate, motivate richieste da noi poste – non ci hanno ammesso all’Olimpo dei decisori, adducendo motivazioni confuse e deboli, peraltro non rilevabili nel regolamento che abbiamo sottoscritto, all’atto della presentazione del nostro candidato, D’Ascanio. Messi alle strette, hanno dichiarato che, con accordo non scritto, avevano stabilito, all’incipit della procedura delle primarie, di ammettere al tavolo dei decisori i soli partecipanti alle ultime elezioni provinciali….peraltro, malamente perdute! E’ singolare che i responsabili di una clamorosa sconfitta, che costerà cara al popolo molisano, inalberino, arditamente, la prosopopea di avere ancora titolo a decidere il destino dei tanti!

E’ pericolosamente ridicolo che, per giustificare le loro scelte scellerate, mascherino dietro opinabili cavilli burocratici un discorso politico di ben altra portata! E’ aberrante che abbiano deciso di consegnare alla destra anche le ultime speranze di questa terra martoriata e che pretendano di farlo nascondendosi dietro una modalità – quella delle primarie – concepita per dar voce, partecipazione, potere decisionale alla gente! Per quel che ci riguarda, continueremo a fungere da coscienza critica ed a vigilare attentamente. Crediamo all’istituto delle primarie; ce ne siamo fatti fermi sostenitori in tempi non sospetti; ci sforzeremo di salvaguardarne la legittimità, la regolarità, la trasparenza….finché ne ravviseremo minimi presupposti di praticabilità. “Cambiamo il Molise”

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1 commento

  1. per d’ascanio
    l’ex presidente ora parla anche italiano e pure forbito? complimenti, ma ironici. vogliamo analizzare i tre che non hanno partecipato al voto? partecipazione democratica, quelli che già alle elezioni di termoli hanno ingarbugliato la vicenda facendo giochetti che gli si sono rivoltati contro, che alle provinciali hanno aftto perdere il csx perchè hanno messo un candidato proprio consapevole che avrebbero fatto più danni che altro, con a capo un senatore che dovrebbe fare solo quello e vivere di rendita. costruire democrazia, il gladiatore che non trova pace visto che è uscito da idv perchè sapeva che il padre privilegiava il figlio e che ora gioca il tutto per tutto pur di essere presente, sparla di frattura che proviene dalla destra, ma a campomarino è in amministrazione proprio con la destra. comunisti italiani, meglio tacere visto chi vogliono candidare alle regionali. uno che parla bene e razzola male, oltre che avere l’avviso di garanzia sulle spalle.