Le seconde, terze e quarte generazioni all’estero sono classi dirigenti che giocano ruoli di primo piano nelle economie locali e non potrebbero che sentirsi onorate se chiamate all’appello dal Molise per promuovere scambi che creino ricchezze, lavoro e aprono nuovi mercati. Su questo terreno la Regione versa in un ritardo culturale grave come mostra il Consiglio dei Molisani nel Mondo tenutosi a Isernia in questi giorni. Al di là dell’accoglienza calorosa e di una serie di indirizzi di saluti di più Autorità nella parte iniziale dei lavori, i Consultori Esteri hanno proseguito l’attività senza interlocutori istituzionali regionali. Credo sia un errore non investire somme più significative verso le comunità estere con procedure più agili e una saggia apertura che sappia valorizzare tutte le appartenenze politiche, sindacali e associative. Costringere le Associazioni e le Federazioni a lungaggini burocratiche con anticipazioni finanziarie rimborsabili a distanza di mesi o di anni non è un fatto positivo.
Assegnare nel Piano Operativo 2010 solo 200 mila euro su 650 mila euro totali alle comunità molisane all’estero non aiuta a consolidare i rapporti e gli scambi. La Regione Molise non può scaricare l’onere di una mole di attività così complessa al solo dirigente del Servizio per i Rapporti con i Molisani nel Mondo. E’ un dovere dell’intera Giunta e di tutto il Consiglio Regionale interloquire con le Comunità Estere, assumere le proposte del Consiglio dei Molisani nel Mondo e tradurle in atti concreti con modifiche legislative, incrementi di poste di bilancio e report costanti sull’attività compiuta e sui risultati raggiunti. Le proposte operative che ho trasmesso al Consiglio dei Molisani nel Mondo e che sicuramente sono state distribuite e esaminate, si sommeranno ai documenti conclusivi dei lavori e mi auguro ci aiuteranno a fare un salto culturale di responsabilità nell’approcciare un tema di tale rilievo per il Molise.
Michele Petraroia