TERMOLI _ La notizia della prossima chiusura del supermercato Carrefour di Termoli coglie tutti con un senso di sgomento. Altre cinquanta famiglie rischiano di restare senza lavoro, una prospettiva che va scongiurata ricorrendo ad ogni possibile tentativo di salvataggio dei posti di lavoro e dell’attività.

L’auspicio è che tutti, istituzioni, sindacato, proprietà possano individuare un percorso comune, capace di affrontare con tutte le energie necessarie l’attuale momento di criticità.

Assicuro da parte mia ogni interessamento e ogni intervento presso le istituzioni regionali e nazionali fiducioso che vi siano ancora margini di possibilità per continuare a garantire quella che per molte famiglie è l’unica fonte di sostentamento. La stretta congiunturale, i sacrifici e le preoccupazioni non devono sconfiggerci e non devono farci perdere di vista la possibilità di risollevarci anche nelle situazioni più difficili.

Il Capogruppo PD Francesco Totaro

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6 Commenti

  1. La chiusura di Carrefour?
    Sicuramente non basta l’invito a tutti, istituzioni, sindacato, proprietà di sforzarsi nell’individuare un percorso comune, capace di affrontare con tutte le energie necessarie l’attuale momento di criticità.
    Non basta neanche, in campagna elettorale, da parte dei candidati consiglieri regionali l’assicurazione di ogni interessamento e ogni intervento presso le istituzioni regionali e nazionali fiducioso che vi siano ancora margini di possibilità per continuare a garantire………
    Il Carrefour non vive di stipendi e vitalizi pagati dalla politica ma di incassi.
    L’unica proposta seria è quella di impegnarsi a fare la spesa al Carrefour e di invitare tutti (istituzioni, sindacato, amici, elettori e paesani) a fare la stessa cosa.

  2. …ma possibile…???
    …io credo che la crisi di affluenza che affligge il Carrefour possa essere superata dall’apertura di un cinema multisala, come in effetti si era paventato all’innaugurazione del centro commerciale… e mi meraviglio che qualche imprenditore non si sia fatto avanti in tal senso. La posizione strategica del CC, con il multisala, attirerebbe utenza da tutto il basso molise, con vantaggi anche per gli esercizi che sono presenti. Di fatto non vi sono cinema decenti nei paesi limitrofi.

  3. La politica
    La politica tutto può fare e disfare se c’è la volontà!…Evidentemente manca una volontà politica abbastanza forte per cambiare la situazione:la classe politica locale non ha nè la forza nè l’autonomia(troppo dipendente da Campobasso che cura poco e male questa zona prediligendo zone in via di spopolamento!).Quindi finchè anche qui non si formerà una coscienza ed una volontà sganciata da poteri decisionali ‘lontani e distratti’ che possano farci ‘emancipare’ da questo ‘guinzaglio’ nulla potrà mai accadere…temo!

  4. Chiacchiere, chiacchiere, ……
    Inizia il balletto dei comunicati stampa a sostegno dei dipendenti del Carrefour, mi meraviglio che solo ora se ne rendono conto. Era risaputo da tempo che il gruppo francese avrebbe chiuso nel centrosud tutti i supermercati, già da qualche anno anche a Campobasso hanno chiuso altri negozi del gruppo, a Bari, Benevento, ecc…Quindi non è un fulmine a ciel sereno ma il gruppo francese comunicato il suo programma di dismissione delle attività. Ora se non ci sarà come a Bari l’insediamento di un nuovo gruppo (Iperstanda, COOP, ecc..)l’intero Centro Commerciale San Nicola diventerà area critica o meglio potrebbe diventare una cattedrale nel deserto. Questo è il risultato di scelte politiche nel commercio errate fatte dalla Regione e non meno da parte dei Comuni, tra cui anche Termoli che hanno avvantaggiato l’inserimento dei Centri Commerciali a danno delle piccole attività.Il Centro Commerciale San Nicola, è stato realizzato in una zona impropria, del resto chi lo ha realizzato (Società di Bari) a suo tempo aveva i suoi buoni motivi, doveva investire (si fa per dire)molti liquidi, allora conveniva a tutti: Il Consorzio Industriale vendendo i terreni, il Comune incassando gli oneri di urbanizzazione, ai politi vari i posti da segnalare per commesse, e altro. Finita la festa, i poveri dipendenti si troveranno abbandonati da tutti. Sarebbe il caso che i politici si astenessero con i loro interventi sterili di solidarietà.
    Pace e bene a tutti.

  5. Evviva la campagna….elettorale
    Ci siamo,pronti partenza via….Tutti i nostri politici ed ex pronti a difendere anche i muri. Giusto,c’è margine per trattare e illudere altri poveri lavoratori che si farà di tutto per salvare i lori posti di lavoro,purtroppo solo fino al giorno del voto.