LARINO _ Un lungo e serrato dibattito tra opposizione e maggioranza per un ordine del giorno da approvare, ieri sera, al consiglio comunale che si è concluso nelle prime ore del mattino. Il tema del confronto, il nucleare, tra chi, l’opposizione, che, dopo una lunga e articolata premessa e considerazioni, esprimeva il suo no forte al nucleare, e, chi, la maggioranza, che, dopo una serie di considerazioni puntuali e attente, esprimeva il suo no forte alla installazione del nucleare nel Molise. A duellare di fioretto l’assessore Urbano, per la maggioranza, e il consigliere Di Lena, per l’opposizione che ha ribadito più volte, per la regola che nel più c’è il meno, che solo dicendo no al nucleare si possono evitare i rischi di una installazione di una centrale nucleare nel Molise, così come paventato più volte da organi di stampa e da documenti prodotti da agenzie per conto del Governo. Alla fine, l’accordo di integrare i due documenti presentati e di esprimere entrambi i punti di vista: no al nucleare nel Molise; no al nucleare nel Molise e nel Paese con l’invito al Governo di recedere dalla sua decisione di installare in Italia cinque centrali nucleari non rendendosi conto dei costi altissimi per la loro costruzione; per l’acquisizione all’estero delle tecnologie, ormai ritenute da tutti obsolete; per l’acquisto di uranio, un elemento che va esaurendosi, ancor prima del petrolio, e che negli ultimi anni ha visto moltiplicare il suo prezzo di dieci volte proprio per la sua crescente scarsità. Un dato che fa pensare che il suo costo sarà impossibile al momento che l’esaurimento delle miniere è vicino. E poi la sicurezza delle centrali che nessuno riesce a garantire, senza parlare dell’immagine che esse offrono a un territorio che ha come uniche risorse il mare e le risorse paesaggistico-ambientali, con una ricca biodiversità, e quelle agricole, in primo luogo olio e vino, tartufo e prodotti caseari.

Tutto questo nel momento in cui l’America, il più grande produttore di energia nucleare, non ancora sa come e dove stoccare le scorie nucleari, il problema dei problemi delle centrali e, nel contempo, ha deciso di affidare ai privati l’eventuale costruzione di altre centrali, con i privati che hanno rinunciato a farlo. Nel momento in cui la Merkel, presidente della Germania, pensa a come dismettere quelle operanti e scegliere definitivamente l’energia pulita. Ma cosa ha spinto Berlusconi e il suo governo a scegliere subito dopo il suo insediamento il nucleare? Cosa spinge il suo Ministro Scajola a fare il propagandista di questa fonte di energia pensando di convincere con le sue parole d’ordine “economicità e sicurezza” i cittadini italiani che hanno già detto un secco no al nucleare con il referendum del 1987, e, soprattutto, i giovani che diventeranno le vittime i questa scelta folle? La logica delle grandi opere che sono quelle che impoveriscono il Paese di risorse e arricchiscono e danno forza alla speculazione. Nient’altro.

Un problema politico che mostra, aldilà delle notizie che appassionano la politica, le vere intenzioni di questo governo e le occasioni perse dalla sinistra per affrontare, con i fatti, la strada della opposizione senza sconti a chi dimostra ogni giorno di più di usare ragionamenti e metodi che non si conciliano con la democrazia. Ieri sera il voto unanime e convinto del Consiglio comunale, soprattutto dei giovani consiglieri, ha dimostrato le risorse che ci sono in questa città se qualcuno ha voglia, idee e energie per sfruttarle.

E Larino, con il No al nucleare, espresso insieme dalla maggioranza e dalla opposizione e con l’invito rivolto al Presidente Berlusconi ed al suo governo, al Presidente della Regione ed all’intero consiglio regionale; agli amministratori provinciali di Campobasso e di Isernia; ai sindaci dei comuni, soprattutto a quelli che si sono adoperati per esprimere solo il no alla installazione di centrali nel Molise, come dire che se vengono fatte a San Salvo o a Chieuti va bene, ha dimostrato di avere le idee chiare quando ci sono da affrontare questioni che hanno rilevanza e riguardano il futuro della città e dei suoi cittadini, del Molise e dell’intero Paese.

Un esempio che speriamo altri sentano il bisogno di riprendere anche a costo di rivedere le posizioni già espresse che, dicendo no solo alla installazione del nucleare nel Molise, non portano a risolvere i rischi e i costi esosi del nucleare, ma solo a far dormire sonni tranquilli a chi ha deciso la installazione delle centrali ed a quanti, vedi i nostri parlamentari, si sono accodati alle scelte e, soprattutto, a fare ingrassare quella massa di speculatori che già godono di vivere il tempo dei grandi affari.

                                                                                                                                                                        Larino Viva

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