Oreste Campopiano
Oreste Campopiano
Sara’ una mia impressione, ma la querelle tra il Giornale di Feltri da una parte, il direttore dell’ Avvenire Boffo e quello di Repubblica Ezio Mauro dall’altra, non sia solo una risposta alla campagna scandalistica da questi ultimi sollevata sulla vita privata del Premier, ma nasconda invece un piu’ articolato disegno che riguarda il complessivo assetto dei rapporti tra le Istituzioni (Stato e Chiesa cattolica innanzi tutto), quello tra gruppi economici, potentati editoriali e forze politiche. Non e’ quindi un problema circoscritto alla interpretazione della morale pubblica o privata. La vicenda rischia invece di destabilizzare il sistema e con esso l’attuale Governo, rallentando il percorso politico parlamentare delle riforme a cominciare dalla Giustizia, alla P.A., al federalismo fiscale, alla bioetica, al mezzogiorno.
Non e’ per caso che la Chiesa Cattolica è intervenuta pesantemente su temi a lei cari quali il testamento biologico (le divisioni sul punto investono anche il partito di maggioranza relativa), la pillola abortiva (RU 486), la cittadinanza agli immigrati, l’omofobia. E non e’ nemmeno un caso che mano a mano che monta e si alimenta il clima di scontro, sempre piu’ osservatori interessati guardano al tentativo dell’on. Casini di costruire, con la Costituente, un centro in cui i cattolici ( compresi i Teodem ed i Lettiani del PD) possano ritrovarsi e nel contempo proporsi egli stesso quale interlocutore privilegiato con il Vaticano.
Ho gia’ avuto modo di segnalare che sebbene i nuovi sistemi i mpongano alla Politica una flessibilita’ maggiore rispetto al passato, per costruire un partito vero, non puo’ prescindersi da una piu’ ampia strategia politico culturale e da un apparato programmatico condiviso, che sia capace di esaltare le identita’ delle distinte componenti e quindi di offrire all’elettorato cui ci si rivolge, risposte coerenti sostanziate da

In prospettiva della ripresa autunnale, il clima politico si sta surriscaldando e potrebbe non essere piu’ sufficiente il carisma del Capo di fronte alle contorsioni ricorrenti che si evidenziano all’interno della coalizione di Governo.

riferimenti valoriali facilmente individuabili e comprensibili.
Ad oggi il PDL non e’ ancora quel soggetto politico unitario nel quale, dal confronto delle diverse dinamiche culturali, si offre al Paese una prospettiva di nuova identita’ che trascende quelle delle componenti che hanno contribuito a formarlo. Se il progetto costituente al congresso di marzo era quello di costruire una nuova entita’ politica capace di interpretare la volonta’ di gran parte dell’elettorato moderato italiano di estrazione sia laica che cattolica, di riformare la societa’ e le Istituzioni del Paese, allora dobbiamo concludere che questo percorso sta segnando il passo.
E poiche’ in politica se non si soglie il nodo delle identita’ e delle strategie politico culturali si rischia un prematuro tramonto, lo sforzo comune dovra’ essere profuso in questa direzione. Le attuali divisioni e le scollature del centro sinistra consentono di riflettere e di recuperare in tempo utile, selezionando idee condivise e classe dirigente.
Ma la Convention di Chianciano e’ vicina e le tentazioni destabilizzatici sono forti e convergenti. E tutti noi sappiamo bene che nella storia contemporanea in Italia ogni prospettiva riformatrice si e’ sempre arenata tra apparati e polemiche.

Avv.Oreste Campopiano
Segr.Reg.Molise N.PSI – PDL
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