TERMOLI _ “Siamo vicini alla data di scadenza del Piano Sociale Regionale, prevista per il 31 dicembre prossimo e nessuno sembra curarsi del tema”. E’ l’allarme lanciato da Micaela Fanelli, sindaco di Riccia e Presidente del Piano sociale Fortore-Matese. “Eppure gli ambiti erogano servizi a più di cinquemila utenti (anziani, disabili, persone coinvolte dal fenomeno delle nuove povertà, minori e giovani a rischio di devianza in carico ai servizi sociali, immigrati ecc.) per circa mille occupati. Una realtà – argomenta Fanelli – molto più rilevante di tante aziende per le quali oggi il sistema regionale si impegna a erogare da decenni risorse con continuità.

Un settore che regge l’economia di territori poveri, di centinaia di famiglie e che, soprattutto, riesce a contribuire a risolvere i problemi gravissimi nelle situazioni di vero bisogno. Penso – spiega – ai centri che assistono i disabili gravi, alle centinaia di anziani che aspettano gli operatori quale momento di compagnia e di aiuto spesso in assenza di altri conforti familiari, agli schiaffi che la vita dà a giovani e bambini che richiedono di essere accompagnati per tornare ad avere fiducia nel prossimo, agli immigrati che hanno bisogno di qualcuno che li aiuti perché non sanno a chi rivolgersi. Sono i “luoghi del Molise” meno noti e che necessitano di maggiore sostegno. La Regione che fa? Se li dimentica, proprio oggi che la crisi rende tutto enormemente più difficile?”. E’ l’attacco di Micaela Fanelli a pochi giorni dal termine dell’Accordo di Programma che suggella l’esistenza degli Ambiti Sociali del Molise e che attende di essere confermato con nuovi atti regionali, mentre l’indirizzo dell’Assessore regionale competente, Di Sandro, nelle dichiarazioni di intenti rilasciate in occasioni pubbliche sembra essere un altro. “Qualunque sia l’indirizzo regionale – afferma il presidente del Piano sociale Fortore-Matese, Fanelli – ora occorre saperlo, perché troppe vite dipendono da questa scelta e non si può più aspettare!

Per questo, insieme al collega sindaco Mascio, che opera come Presidente dell’Ambito del Basso Molise, ci siamo mossi per chiedere al Presidente Iorio quali siano le scelte al riguardo, pronti a dare battaglia, senza colori di appartenenza politica, perché gli Ambiti continuino ad operare”. “Attendiamo una risposta come sempre con fiducia – dichiara il sindaco Luigi Mascio, Presidente dell’Ambito di Termoli – Sottolineiamo come la maggior parte degli ambiti stiano offrendo risultati ottimi e che gli stessi si caratterizzino per non prevedere nessun costo per la politica e conservando bassissimi i costi di gestione dei servizi. Ogni altro tipo di organizzazione risulterebbe, non solo qualitativamente meno efficace, ma anche finanziariamente più dispendiosa”. E va sottolineato che in un momento in cui i tagli e la spending review è la legge dell’Amministrazione, non appare poco. “Certo, occorre migliorare – sottolineano entrambi i Presidenti – e rendere il modello funzionante in tutta la Regione (è evidente infatti che in alcune realtà territoriali l’Ambito non è decollato)”. In particolare, occorre una ridefinizione delle attività per potenziare l’integrazione con il settore sanitario, contribuendo al percorso di virtuosità necessario; promuovere la prevenzione; potenziare la programmazione rispetto ai fabbisogni; professionalizzare gli operatori per rendere più moderna e innovativa l’offerta dei servizi, ma “il punto di partenza restano tuttavia i Piani Sociali attuali!”.

“Al Presidente Iorio chiediamo – proseguono Fanelli e Mascio – anche che si volti pagina, per non restare in questo stato di precarietà che penalizza la qualità dei servizi erogati e del lavoro. Questo vuol dire mettere dei paletti fermi: primo, sul bilancio regionale stabilire, come nelle altre regioni, una percentuale di risorse certe al finanziamento del settore sociale; secondo, garantire una programmazione concertata con gli enti territoriali e le cooperative e le loro rappresentanze, al fine di valutare in continuo l’efficacia del modello e ridefinirlo in base alle esigenze; terzo, garantire una contrattazione capace di rispettare i parametri orari e la qualificazione del personale”. Una vera e propria piattaforma di richieste che sicuramente intreccerà le esigenze di altri settori, quali quelli delle imprese interessate, dei lavoratori, dei consumatori-utenti e delle associazioni no-profit “con le quali desideriamo lavorare – conclude Fanelli – per portare avanti una battaglia di umanità, prima ancora che di civiltà, per l’intero Molise”.

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