CAMPOBASSO _ Aiutateci a salvare la fortezza sannita di Monte Caraceno ed il Teatro Italico di PIETRABBONDANTE (IS) che da 2.500 anni domina l’altopiano a ridosso del confine tra Abruzzo e Molise. Il prossimo mese il TAR MOLISE sarà chiamato a dirimere la controversia tra una delle tante società che fanno affari col vento e il Ministero dei Beni Culturali per definire se in uno dei luoghi storici più importanti dell’Italia pre-Romana possano essere installate n. 13 torri eoliche alte come la cupola di S.Pietro. Ebbene il Molise non ha la forza per fermare l’invasione di una miriade di micro srl che hanno depositato istanze per costruire in una regione che misura 4 mila km quadrati poco più di 3 mila torri eoliche. Cosa si cela dietro i traffici, gli affari e gli investimenti del settore è cosa che progressivamente sta emergendo dalla Sicilia alla Calabria e passando per Campania e Sardegna. Dietro e dentro lo slogan sulla Green Economy, di verde rischia di rimanerci solo il colore dei soldi.

Ma al di là di riflessioni più approfondite sulla materia mi appello a chi può sostenerci nella mobilitazione in difesa di un Monumento Nazionale che ci parla della storia dell’Antico Sannio che annualmente vedeva riunirsi tutti i ceppi di quella stirpe ( Irpini, Caudini, Pentri, Caraceni, Peligni, ecc. ). Pochi sanno che già nel Terzo Secolo Avanti Cristo durante le guerre che contrapposero i Romani al Sannio, nel nostro territorio veniva battuta la moneta con l’effige della LEGA ITALICA che simboleggiava l’unità delle popolazioni che si costruiva attraverso l’alleanza e non con l’annessione e la sottomissione. Per queste ragioni il Teatro Italico di PIETRABBONDANTE (IS) non appartiene solo al Molise né può essere mercificato da chicchessia. Mi appello alle persone sensibili della mia Terra e a coloro che dall’esterno vogliono aiutarci a evitare un errore. Spero che questa generazione non venga ricordata in futuro come quella che ha calpestato la storia, la memoria e l’identità di uno dei popoli più fieri e orgogliosi dell’Italia antica.

Michele Petraroia

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