TERMOLI _ Dopo aver partecipato all’incontro che si è svolto lunedì 23 gennaio presso la sala consiliare del Comune di Termoli, il Movimento LARINascita, considerata la delicatezza della tematica e la particolare situazione in cui versa l’intero riassetto sanitario regionale, ritiene opportuno intervenire per fornire un nuovo contributo alla discussione come ha sempre fatto negli ultimi anni. Alla presenza di tre assessori regionali, Velardi, Vitagliano e Chieffo, della deputata De Camillis oltreché del senatore Di Giacomo, l’assemblea dei 31 sindaci, che era stata fortemente stimolata dagli operatori sanitari del San Timoteo e successivamente raccolta dal sindaco di Termoli Di Brino, è stata l’occasione nella quale condividere e approvare un documento riassuntivo dell’intero disagio che vive il territorio basso molisano in seguito alle scellerate decisioni che stanno mettendo in atto il commissario Angelo Michele Iorio e i sub commissari Morlacco e Mastrobuono.

Il documento sottoscritto da tutti i sindaci presenti è teso principalmente a rivedere l’attuale piano di rientro dal debito sanitario per salvare la sanità bassomolisana dal collasso. Tema del confronto, la bozza per la modifica dell’atto aziendale, in cui si richiede di rivedere il ruolo dell’Ospedale Vietri di Larino non più accorpato al Cardarelli di Campobasso ma complementare alla struttura del San Timoteo di Termoli, venendosi così a creare un bacino di utenza sanitaria superiore ai centomila abitanti. Alcuni dei punti trattati nel corso del dibattito sono stati lo sciagurato e assolutamente scongiurato spostamento presso il San Timoteo di Termoli del reparto di oculistica, la riorganizzazione dei distretti sanitari di Termoli e Larino con la creazione di almeno una UOC per l’assistenza specialistica ambulatoriale e di una semplice per il Sert di Termoli.

Secondo il movimento LARINascita, è apprezzabile il fatto che gli amministratori del territorio abbiano intrapreso, a prescindere dai colori politici, questa iniziativa forse tardiva, ma necessaria per difendere il territorio e le esigenze della collettività. Esilarante è stato invece il tentativo di scaricare ogni tipo di responsabilità dell’attuale criminosa direzione del comparto sanitario alla gestione commissariale, in particolar modo al sub commissario Morlacco, cercando di occultare chi realmente ha portato alla rovina l’intero Molise dimostrando evidenti incapacità di amministrare la parte più rilevante del bilancio regionale: il governo Iorio. È assolutamente da condividere la rotta intrapresa nel documento sancito.

Le strutture ospedaliere di Larino e Termoli, innanzitutto per la loro posizione geografica, devono essere considerate nell’ottica della complementarietà che di conseguenza garantisca livelli essenziali di assistenza per i cittadini e la presenza di alcuni reparti specialistici funzionalmente integrati tra essi, assicurando così una pari dignità sia delle strutture interessate che dei servizi sanitari erogati alla comunità. Per quanto riguarda il Comune di Larino, all’incontro ha preso parte l’attuale vicesindaco Giovanni Quici. Nonostante lo stesso non sia più titolare della delega alla sanità, dopo essersi dimesso, sostituisce immancabilmente il sindaco Giardino perenne assente anche nei tavoli che contano. Ma se era stata scelta la linea della mediazione politica e del confronto con le istituzioni come giustifica il sindaco la sua assenza? Sarebbe interessante, inoltre, sapere dove è finita la loro ferma approvazione e condivisione dell’accorpamento con Campobasso che ci avrebbe addirittura garantito delle facoltà universitarie grazie alla clinicizzazione del Vietri.

Il movimento LARINascita ha condiviso l’intervento molto significativo che è stato fatto da Carfagnini sindaco di Montorio e medico del pronto soccorso del Vietri, il quale in maniera puntuale ha posto interrogativi sul ruolo dell’ospedale frentano nell’ottica futura e inoltre non può non sottolineare la disponibilità dimostrata dall’onorevole De Camillis per la difesa della presenza di servizi sanitari efficienti nel basso Molise e dell’ospedale di Larino. Una presa di posizione che appare davvero poco tempestiva oltre che fittizia. In conclusione il movimento LARINascita vuole rimarcare la reiterata latitanza dell’amministrazione comunale di Larino che nonostante sia dello stesso colore politico regionale come la giunta termolese, non è mai riuscita, sulla via della mediazione e del confronto istituzionale, a stimolare di propria iniziativa né i vertici politici regionali né quelli aziendali affinché le difficoltà in cui si è trovato l’ospedale frentano fossero discusse a più ampio raggio e trovassero una più larga condivisione almeno riguardo la difesa dei servizi da esso erogati. Forse a tale conclusione bisogna giungere pensando che il peso politico e potere decisionale di Larino in contesti più ampi è determinato anche dalle persone che la rappresentano.

LaRinascita

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