TERMOLI _ I numerosi appelli fatti da noi e dai lavoratori interinali espulsi dalla Fiat di Termoli finora non hanno ricevuto risposta dall’azienda, la quale imperterrita continua a mettere in atto le sue strategie, punitive e sterili per i lavoratori ed il territorio molisano. Nonostante tutto ciò, continua l’assoluto silenzio (assenso) da parte di tutti, compreso chi dovrebbe vigilare affinché si rispettino gli accordi e garantire un minimo di ritorno occupazionale in un territorio debole e con poche risorse, dove la disoccupazione sovrasta l’occupazione. Con questo silenzio, sembra quasi che tutto vada bene per tutti e che niente sia mutato negli ultimi mesi, alla Fiom non sembra e denuncia i seguenti punti: • I pochi interinali (manutentori e generici) ancora in forza, a pochi giorni dalla scadenza non sanno ancora se verranno prorogati o faranno compagnia ai colleghi che li hanno preceduti nel bacino che non c’è;

• I livelli di inquadramento professionale per gli operai, al di là dei meriti o dei demeriti sono stati bloccati da anni e non si intravede il rispetto delle norme previste dal contratto e dagli accordi aziendali;

Gli aumenti contrattuali in busta paga sono invisibili e con la prospettiva di sparire del tutto se passa il contratto di fim, fismic, uilm e ugl;

• Il 50% del premio di risultato è stato negato;

Si continua a lavorare spalla a spalla con lavoratori provenienti da altri stabilimenti che percepiscono il triplo del salario rispetto ai dipendenti di Termoli, aggravando notevolmente i costi della manodopera dello stabilimento, lasciando le tasche vuote ai lavoratori di Termoli. Noi della Fiom, intendiamo riportare al centro del dibattito gli interessi generali dei lavoratori, pertanto invitiamo la direzione aziendale ad uscire allo scoperto e a dare delle risposte certe alla Rsu aziendale, perché la Rsu non si convoca solo quando deve ratificare le richieste dell’azienda.

                                                                                                                         Per la Fiom Cgil Michele DI BIASE

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