Lorenzo Lommano
TERMOLI _ “Una brutta battutaccia che il sen. Gasparri poteva anche risparmiarsi, quella di voler arrestare preventivamente gli studenti che bramano manganelli e sbarre di ferro all’indirizzo delle forze dell’ordine, quelli che sfasciano impunemente tutto in occasione della manifestazioni studentesche, che bruciano le auto degli incolpevoli cittadini, che rovesciano i cassonetti dell’immondizia e che danno fuoco ai portoni delle abitazioni, che lanciano pietre ai poveri poliziotti che a stento arrivano con i loro 1.200 euro alla fine del mese, quelli che sputano in faccia ai carabinieri, che rompono le vetrine dei negozi, che prendono a sprangate i blindati della Guarda di Finanza, quelli che rapinano i manifestanti pacifici che con i loro slogan e senza far uso della violenza invitano democraticamente il ministro Gelmini a fare un passo indietro e a rivedere la riforma della scuola”.

E’ quanto dichiarato da Lorenzo Lommano sull’acida dichiarazione del sen. Gasparri. Sono del parere – ha continuato Lommano – che il sen. Gasparri ha voluto sparare il solito botto di fine anno, un tric e trac che è servito solo a far aprire la bocca a quei politici che, a corto di argomentazioni, ne approfittano per vomitare veleno contro tutti e, cosa più grave, incitano i giovani a far uso della violenza e alla sovversione. Il sen. Gasparri – ha proseguito Lommano – poteva risparmiarsela la figuraccia e, almeno in questa circostanza, poteva tenere la bocca chiusa, perché mai come in questo momento i genitori sono dalla parte dei figli e non sono equidistanti tra chi come De Mita, Ventola, Fini, Di Pietro e lo stesso Gasparri percepiscono oltre 20 mila euro al mese di stipendio, e chi invece, è proprio incavolato e vede il presente ed il futuro solo da disoccupato.

I giovani – ha concluso Lommano – hanno il diritto di manifestare democraticamente, hanno il diritto di dissentire, di scendere in piazza, hanno tutto il sacrosanto diritto di esistere, di essere coinvolti nelle scelte che li riguardano e soprattutto, di essere maggiormente ascoltati, naturalmente, sempre senza l’uso della violenza.

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