Zuccherificio di Termoli
Zuccherificio di Termoli
TERMOLI _ È doveroso informare l’opinione pubblica delle gravi conseguenze che le azioni del Consigliere regionale Massimo Romano stanno avendo sulla vita economica e finanziaria dello Zuccherificio del Molise. Il Consigliere Romano è quotidianamente impegnato nel promuovere campagne mediatiche e giudiziarie contro la gestione e la proprietà dello Zuccherificio del Molise, “attraverso numerosi atti istituzionali e denunzie penali”, che lui stesso ricorda nell’ultima ed ennesima denunzia inviata presso varie Procure della Repubblica e siti specializzati in dietrologia come Dagospia. Le confuse argomentazioni del Consigliere sono note.

 

Così, con riguardo alla scelta del partner energetico dello Zuccherificio, egli pretende di insinuare l’idea di un reato sulla base del solito ragionamento contorto e insensato: siccome pare che lo Zuccherificio abbia stipulato accordi con FRI-EL BIOGAS e siccome pare che FRI-EL BIOGAS abbia avuto rapporti con Marcello Dell’Utri e siccome Marcello Dell’Utri è coinvolto nella inchiesta sulla P3, bisogna indagare penalmente sulla gestione dello Zuccherificio perché Zuccherificio è uguale a P3. Non possiamo dedicare il tempo a replicare a stupidaggini di questo tipo che sono, è appena il caso di precisare, del tutto infondate.

Preme invece informare come la tenace azione del Consigliere regionale stia avendo l’effetto di allontanare dall’azienda molisana i potenziali partners industriali e finanziari. A leggere ogni giorno sui giornali locali e nazionali di esposti alla Procura della Repubblica, di terroristi della Mauritania, di P3, di riciclaggio e di altri teoremi deliranti, si sta determinando intorno allo Zuccherificio un’area di diffidenza che impedisce di realizzare il piano industriale e portare l’impresa fuori dalla crisi nella quale si trova ormai da tanti anni. Un’amara dimostrazione l’abbiamo avuta negli ultimi giorni. Dopo avere negoziato mesi e mesi per stringere importanti accordi industriali e finanziari volti al rilancio della nostra azienda, al momento di concludere l’affare, i vertici delle società controparti non hanno formulato riserve su questa o quella clausola, su uno o altro dato contabile dello Zuccherificio, ma ci hanno mostrato contrariati l’accusa di oscuri rapporti con la P3 che è stata recentemente sparata dal Consigliere regionale sulle pagine di un quotidiano. Gli accordi sono sfumati. È evidente che si tratta di un gioco molto pericoloso di cui Romano deve a questo punto assumersi ogni responsabilità di fronte ai lavoratori, ai bieticoltori e tutti gli altri che confidano sulla loro pelle nella salvezza dello Zuccherificio.

Non è pensabile di gestire un’impresa in questo clima pazzesco, in cui gli stessi rappresentanti delle istituzioni molisane sembrano remare contro il risanamento di una delle più importanti aziende della Regione. In luogo che ricevere proposte o consigli per il rilancio dello stabilimento, assistiamo ogni settimana a provocazioni politiche che hanno il solo effetto di esporre lo Zuccherificio al ludibrio e alla censura del mercato. Siamo arrivati al paradosso di non potere nemmeno assumere dei meccanici per le riparazioni urgenti delle macchine aziendali, senza che il Consigliere faccia un esposto alla Procura della Repubblica sostenendo che non è stata indetta una gara pubblica per scegliere gli operai. Sfidiamo chiunque a fare impresa in queste condizioni e, soprattutto, a trovare degli operatori di mercato disposti a condividere un progetto strategico di lungo periodo, mentre ogni settimana viene promossa una querela nei confronti dello Zuccherificio o della sua compagine societaria. Che poi le accuse del Consigliere siano fondate sul nulla importa poco, perché intanto la notizia della querela è deflagrata in tutta Italia attraverso la sponda compiacente dei soliti giornali e delle testate nazionali specializzate nella spazzatura scandalistica, a cui Romano trasmette metodicamente i suoi esposti. Forse questo metodo può procurare un po’ di pubblicità e qualche voto al Consigliere regionale; o forse può soddisfare i registi che stanno dietro e sopra di lui e che cospirano per il declino dello stabilimento di Termoli.

Certamente tali azioni hanno determinato un pregiudizio notevole come stiamo rilevando con preoccupazione sempre maggiore. Dopo l’ennesima sparata di Romano sul Fatto Quotidiano, lo Zuccherificio del Molise appare ormai all’esterno come una società da cui bisogna stare alla larga, perché sarebbe governata da massoni collusi, riciclatori di denaro sporco e sodali del governo terroristico della Mauritania. Lavoreremo sino alla fine per salvare lo Zuccherificio ma riuscire a fare qualcosa di buono in questa situazione è praticamente impossibile. Il discredito e il sospetto che si stanno generando intorno all’azienda molisana precludono di realizzare ogni partenership industriale o finanziaria senza cui non esiste un futuro per lo Zuccherificio. Basterebbe un minimo di buon senso per rendersi conto che queste azioni irresponsabili affondano ogni progetto di ristrutturazione dell’azienda. Ed è alla responsabilità e al buon senso di tutti che facciamo appello, affinché si fermi questo gioco al massacro di cui rischiano di fare le spese i lavoratori e i bieticoltori dello stabilimento.

Zuccherificio del Molise S.p.A.

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4 Commenti

  1. Ma di chi è l’intelligente idea di scrivere questa nota? E’ come buttarsi la zappa sui piedi: a quei numerosi cittadini che ignoravano la “possibile” verità dei fatti, così facendo si dà, in pratica, la conferma degli stessi.

  2. Perchè non rispondere alle domnada di Romano. sarebbe interessante sapere pubblicamente chi ha deciso il socio privato senza fare nessuna gara; quanti soldi – suoi – ci mette il socio privato;cosa ne sarà dello zuccherificio. Produrrà anchora zucchero ? o solo energia?

  3. Siete alquanto distratti.Qualcuno,tempo addietro, ha scritto su myNews che la Regione avrebbe consentito ad un privato di produrre energia con fondi pubblici decretando la fine dello zucchero.
    Ma su questo torneremo più avanti e, comunque, il consigliere Romano ha ragione da vendere!!