Larino - L'ultimo Saluto ad Antonello e GiovanniLARINO – Forse una comunità deve un attimo fermarsi e  riflettere sul significato di comunità e di vita e su tutto quello che di buono possa  fare questa comunità per la vita. Forse bisogna riflettere su tutto quello che facciamo  per i nostri giovani e capire quello che si  può costruire attorno a loro,  per sperare che non si ripetano ormai le cicliche e inaccertabili tragedie. Il sistema spesso si disinteressa di loro, delle loro esigenze sociali, della loro formazione culturale, demandando ipocritamente alla  fatalità, il loro troppo spesso, tragico destino.

Forse tutti dovremmo credere con decisione che per loro qualcosa sia possibile fare. Sicuramente  in una piccola  comunità, ognuno per i ruoli che occupa, deve  far spazio al dare in dono, quello che di meglio ha in  se, per fare la differenza  e creare  le condizioni sociali che ricostruiscono lentamente il senso del vivere compiutamente  e  civilmente la propria esistenza. C’è un forte bisogno di costruire attorno ai nostri giovani una pesante, spessa corazza, che li protegga dalle insidie che li circondano. Una protezione sociale che si nutre  d’onestà, correttezza, altruismo, amorevole condivisione e li  guidi a una preparazione culturale che li rende  consapevoli e li aiuta a riconoscere il vero valore della vita e a non superare mai i limiti, qualsiasi essi siano. Una protezione sociale che  crea le condizioni  ideali per indirizzarne gli interessi verso attività  che conducono a sani stili di vita, che possano emotivamente coinvolgerli, impegnarli, gratificarli, ma soprattutto, distrarli da altre insidiose temporanee frivole emozioni.

Questa nostra comunità, continua a richiedere un impegno  alla creazione di luoghi “protetti” per i nostri giovani, che possano offrire sane opportunità di crescita e generare valori sociali ed educativi positivi. Luoghi idonei, accoglienti, efficienti, sicuri, in cui i nostri giovani, possano esercitare pienamente il diritto all’istruzione, allo svago, al gioco, alla pratica sportiva, e crescere in modo armonioso ed equilibrato, con i valori che da essi ne derivano.  Forse bisogna riflettere su tutto quello che non facciamo  per i nostri giovani e portare sempre con noi le flebili parole di una povera madre, abbandonare le inutili dispute e costruire per loro un futuro migliore.

prof. Elvio Petrecca  

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