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CAMPOBASSO _ Il nuovo anno ci impegnerà a fronteggiare la doppia emergenza che limita lo sviluppo della nostra regione e tiene in ansia migliaia di cittadini. La crisi finanziaria globale ha mutato i tratti della competizione internazionale e nulla è più come prima. Sul mercato mondiale dominano Cina e Russia che non rispettano democrazia e diritti umani, nel mentre l’Europa e gli Stati Uniti rincorrono i fallimenti di banche e imprese. In Italia le protezioni sociali ed i diritti del lavoro inseguono al ribasso i paesi emergenti con un impoverimento progressivo del ceto medio che non regge all’aumento del costo della vita. In questo scenario le aree meridionali e le classi meno abbienti vengono ulteriormente penalizzate da politiche nazionali dettate dalle pulsioni della Lega Nord. Con simili fattori esterni occorre un grande sforzo collettivo per tracciare un futuro possibile per il Molise del 2010. Crisi aziendali, fallimenti e licenziamenti di casa nostra sono parte di ciò che sta accadendo nel mondo. Così come i tagli di Tremonti a comuni e regioni incidono su un sistema economico locale incardinato storicamente sulla spesa pubblica. Quindi per noi molisani, doppio danno, perché oltre ad avere meno servizi, scuola o sanità, e meno cantieri aperti avremo anche un numero proporzionalmente superiore di posti di lavoro persi. I settori più colpiti non per nulla sono l’edilizia, i servizi alla persona, le mense, i trasporti locali e il socio-sanitario per citarne alcuni. In sintesi una parte del nostro sistema crolla per i tagli alla finanza pubblica e un’altra per via della crisi globale.

Come uscirne ? Questa è la vera sfida che merita di mobilitare i saperi collettivi, la società civile, le rappresentanze istituzionali, le parti sociali ed i partiti. Chi sfugge al tema rifugiandosi nella propria rete clientelare o nella mera gestione del potere si illude. Un miliardo di euro da spendere per il post-sisma è stata una tragica eccezione non la regola e senza tale flusso di risorse le difficoltà di sistema si sarebbero evidenziate prima. Il 2010 può essere il punto d’avvio di un confronto serio tra tutti i soggetti rappresentativi regionali per riscrivere su una pagina nuova il che fare nei prossimi anni. E’ responsabilità di ciascuno offrire un aiuto in tal senso rifiutando l’idea che tutto è perduto.

C’è un Molise che vuole battersi alla luce del sole, rispettando la legge e puntando a valorizzare i propri talenti e le risorse che ha. Il sentiero è stretto ma è possibile preservare l’ambiente, fermare il nucleare, opporsi al traffico dei rifiuti e al termovalorizzatore, stoppare lo scempio del Piano Casa e dell’eolico selvaggio, difendere l’acqua pubblica e affermare il valore della legalità e dell’etica. Buon anno a chi ci proverà con l’orgoglio e la fierezza di ogni uomo libero. Michele Petraroia

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