“COMPETITIVITA’: , COESIONE SOCIALE E CAPITALE UMANO: sono queste le tre direttrici dello sviluppo regionale immaginato dal confronto tra gli attori dello sviluppo e dell’imprenditorialità della regione Competitività: introduzione di incentivi in grado di mettere in campo meccanismi similari al credito d’imposta per coloro che investono in ricerca, innovazione e per le aziende che uniscono Know How e capacità organizzative. Coesione sociale: istituire un fondo per i lavoratori precari, vale a dire co.co.co, co.co.pro e lavoratori con contratto a tempo determinato inferiori a sei mesi oggi esclusi dagli ammortizzatori sociali messi in campo dal governo regionale. Capitale umano: destinare risorse alle scuole di montagne dei piccoli comuni onde incrementare l’offerta formativa regionale. .
Questi i tre momenti fondamentali sui quali puntare. Perché la progettualità messa in campo dal Governo regionale si ferma all’oggi, non allunga lo sguardo sul futuro della regione e sul futuro da offrire a chi vuole restare in Molise, mettere in campo la propria professionalità e diventare attore dello sviluppo. Un documento che cancella le aspettative delle nuove generazioni, che frena invece di accelerare attraverso politiche di supporto, legate al potenziamento dell’attrattività territoriale, che non siano solo ed esclusivamente misure tampone. Il Partito democratico ha inteso supportare le idee scaturite dal confronto con 11 sigle rappresentative dell’intero capitale umano e professionale che ogni giorno combatte con provvedimenti tampone ed emergenziali con l’idea base grazie alla quale invertire la rotta che il Governo regionale ha impresso al cammino del Molise. Non è un problema di risorse, basterebbe spendere meglio quelle che ci sono.
TAGLIO DELLE SPESE INUTILI, rimodulazione delle risorse destinate al fondo anticrisi, utilizzo di ingenti capitali che possono essere recuperati partendo da una SERIA E RIGOROSA politica di diminuzione dei costi della macchina amministrativa legata come è tristemente noto all’eccessivo ricorso a consulenze, incarichi esterni, strutture burocratiche abnormi. Sono questi i settori che assorbono in maniera determinante le poche risorse disponibili, tenendo conto del deficit sanitario che non accenna a diminuire” . Questi i nodi fondamentali affrontati dal segretario regionale del Pd nel suo intervento in aula. Argomenti questi già evidenziati nel corso dell’incontro con la stampa del 7 gennaio nel corso della quale furono resi noti gli esiti del tavolo con le 11 sigle delle associazioni datoriali, sociali e sindacali del Molise.
Il segretario regionale del Pd Danilo Leva.