CAMPOBASSO _ Stante i meritori e ripetuti interventi che avete fatto sui temi della ricostruzione post-sisma in Molise e la vostra visita dello scorso anno, in rappresentanza parlamentare della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica nelle aree interessate, sollecito un vostro tempestivo intervento nei confronti della Presidenza del Consiglio dei Ministri finalizzato a individuare le modalità tecniche, giuridiche e amministrative, del completamento della ricostruzione post-terremoto qualora non venga rinnovato lo Stato di Criticità che ha consentito, dopo la fase dello Stato di Emergenza, di tenere approntato un modello incardinato su Ordinanze della Protezione Civile, strutture speciali, deroghe di legge, accentramenti di poteri e straordinarietà dell’azione istituzionale.
Al di là dei limiti evidenti di un sistema inadeguato, poco trasparente, inefficiente e per nulla democratico, sussiste il rischio che se non si individua una diversa funzionalità nel trasferimento ed utilizzo dei fondi residui di 346 milioni di euro, inseriti anche nella recente Delibera CIPE del 3.08.2011, si blocca di fatto la ricostruzione in una paralisi tecnica, amministrativa e giuridica che impedirà di completare la ricostruzione post-sisma.
Non è in discussione il fallimento conclamato del Modello Molise che a suo tempo venne approntato dal Governo Berlusconi in contrapposizione al Modello Umbria – Marche, tanto è vero che in quelle realtà dopo 5 anni, con un numero maggiore di terremotati, la ricostruzione era completata a fronte di un Molise che al decimo anno è ancora in mezzo al guado. Il punto molto concreto di problematicità è quello di non paralizzare ulteriormente la chiusura dei lavori e per questo non sussistono alternative. O si proroga lo Stato di Criticità oppure si definisce con precisione un modello ordinario in grado di assicurare il completamento della ricostruzione senza penalizzare ulteriormente i cittadini interessati.
Michele Petraroia
